Gazzetta – Moneyball nel calcio, le squadre che lo applicano al mercato

Gazzetta – Moneyball nel calcio, le squadre che lo applicano al mercato

2023-02-22 09:41:48Non ci risulta al momento nessuna smentita a riguardo dell’ultima notizia pubblicata dalla Gazzetta:

Dal fenomeno Oakland Athletics alle esperienze di Brentford e Bodo Glimt: ecco come le statistiche (e la psicologia) hanno cambiato le strategie dei club

L’archè – perché, sia chiaro, di filosofia si parla – sembra proprio teorizzato da Galileo Galilei: “Misura ciò che è misurabile, rendi misurabile ciò che non lo è”. In questo caso si discute di talento, da tempo oggetto di dissezione in ogni sua componente, alla ricerca della formula vincente. In generale l’innovazione e più nello specifico il costante ricorso all’analisi statistica dei dati hanno fatto sì che questo tipo di approccio sia sempre più perseguito. Quando si pensa al calcio, si verifica principalmente nello studio dell’avversario e nella preparazione delle partite ma il futuro, che da qualche parte è già diventato il presente, riguarda l’utilizzo di questa metodologia anche nella selezione dei giocatori. In tal senso, la parola “Moneyball” potrebbe suggerire qualcosa: la storia degli Oakland Athletics in Mlb che in questo modo hanno costruito una squadra competitiva con un budget ridotto all’inizio degli anni Duemila, diventata un libro e un film di successo. Se già di per sé è intrigante la possibilità di calcolare la miglior opzione in base ai propri parametri, unire anche l’ottimizzazione dei costi la rende una soluzione ben più interessante. Gerry Cardinale, con il suo fondo RedBird, l’ha sperimentata nelle società in cui ha una partecipazione, come il Liverpool e il Tolosa. E adesso vuole attuare la strategia in quella che ha rilevato l’estate scorsa, il Milan.

Origine

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Per restare agganciati alla filosofia classica, i demiurghi del modello Moneyball applicato al calcio sono Matthew Benham e Rasmus Ankersen. I due, fino a diversi anni fa, sono separati da migliaia di chilometri. Benham è un imprenditore, arricchitosi grazie a Smartodds, una società privata che fornisce servizi di ricerca statistica utilizzando modelli matematici per prevedere i risultati, elaborazioni – come suggerisce anche il nome – funzionali all’universo delle scommesse. Grazie a questi fondi rileva il Brentford e ne migliora vistosamente lo status. Ankersen, dopo aver visto stroncare la propria carriera di calciatore del Midtjylland dagli infortuni in età giovanile, diventa allenatore nel vivaio del club. Nel frattempo scrive diversi libri, tra cui The Gold Mine Effect, che cattura l’interesse di Benham. L’analisi delle prestazioni, l’approfondimento della componente umana nell’allenamento e le codificazioni di dati e principi attirano la sua attenzione. Così nel 2014 acquista anche la squadra danese, quando i due sono già legati da un rapporto di amicizia. Il Midtjylland vincerà i suoi primi trofei: tre volte il campionato danese e due volte la Coppa di Danimarca, oltre a centrare le prime qualificazioni prima in Europa League e poi in Champions. La scalata di Ankersen è proseguita rapidamente: è co-fondatore di una società, la Sport Republic, con cui l’anno scorso è diventato azionista di maggioranza del Southampton e poi del Goztepe.

Nel calcio

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All’interrogativo sul come nella pratica si applichino questi modelli statistici, ci sono delle risposte ma non sono particolarmente specifiche: in fin dei conti, sarebbe un clamoroso autogol rivelare i propri segreti. All’inizio si è partiti, in ogni caso, da alcuni concetti che oggi abbiamo imparato a conoscere, come gli expected goals, e col tempo la raccolta dei dati è diventata totale. Dalle valutazioni sulle qualità individuali e le misurazioni dettagliate delle performance atletiche si è passati al calcolo della possibilità di adattamento di un determinato elemento all’interno di uno specifico assetto tattico. E la nuova frontiera non riguarda più soltanto l’aspetto sportivo, ad esempio lo studio di programmi ad personam di allenamento in base alla posizione in campo e alle funzioni da assolvere, ma si allarga alla quotidianità dei giocatori nel complesso: la nutrizione, il sonno, l’umore, per arrivare anche a come pensano e imparano. Capendo in che modo le conoscenze vengono assorbite, più facilmente si troverà il mezzo per ricrearle in campo. Inoltre, entrando in una sfera così personale, una parte fondamentale è rappresentata anche dalla selezione dei professionisti che da un lato sappiano relazionarsi sul piano umano e dall’altro abbiano la conoscenza tecnica di interpretare i dati e trasferirli ai calciatori per favorirne la crescita. Per intenderci il Midtjylland, così come il Bodo/Glimt, si avvale di uno psicologo con trascorsi militari per dare supporto ai propri giocatori, con il chiaro obiettivo di prendersi cura della persona e del giocatore. Sono la stessa cosa, lo confermano perfino i freddi numeri.



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