LaLiga Santander: Tebas: “Solo vedendo chi sta muovendo l’albero, Laporta capirà che sta sbagliando porta”

JAvier Tebas ha parlato ai media del caso Negreira, il giorno dopo che si è saputo che l’ufficio del procuratore avrebbe sporto denuncia. Il presidente dell’associazione dei datori di lavoro ha inviato un messaggio enigmatico a Joan Laporta e ha confermato che LaLiga si presenterà come un’accusa privata.

LaLiga come accusa privata alla denuncia del Procuratore nel Caso Negreira: “Abbiamo già detto fin dall’uscita della vicenda che se fosse venuto in tribunale con una denuncia della Procura che ci saremmo presentati come un’accusa privata. Siamo andati anche oltre: che se la Procura non lo avesse accusato, lo stavamo per accusare, quello che si sta facendo si sta facendo Sembrava che dovesse succedere dal primo minuto”.

La Federazione? “Spero e secondo me dovrebbe essere anche un’accusa privata”.

Parole di Rubiales: “Ancora un’occorrenza da parte del presidente della Federazione, perché del contenzioso con il Premier se ne parla da tempo, e molto prima che questa questione venisse fuori. Quello che succede è che lui non deve venire a conoscenza delle nostre lamentele da parte del Premier per molto tempo. Ho dedicato parecchio tempo al tema del Fair Play finanziario e di una competizione persa. Penso che, come sempre accade al presidente della Federazione, non abbia un ordine nella priorità dei valori. In il caso ipotetico che quello che dice sia vero, che non lo è lo è, l’importante è la sostanza di quanto sta accadendo con il caso Negreira, no se è saltata fuori la questione del Premier… senti, c’è stata una società con quattro presidenti che a quanto pare ha pagato al vicepresidente del Comitato Tecnico dagli arbitri cifre molto alte e che non è stata data alcuna spiegazione di quale scopo avesse, solo vedendo gli alberi più prodotti dai media che muovono i rami al massimo ci si rende conto da dove viene, ma non lo dirò più”.

Negreira e la sua influenza nel VAR: “Bene, è tutto molto triste ed è quello che devi indagare e vedere. Dobbiamo pensare che c’è, come attori, una squadra di calcio, che è il Barcellona, ​​ma anche un vicepresidente del CTA che apparteneva a il CTA. Tutto questo deve essere per indagare se c’è stata influenza o non c’è stata influenza, se ha cercato di influenzare o non ha cercato di influenzare. Perché l’influenza può essere diretta o indiretta ed è questo che deve essere indagato. Che cosa è evidente è che c’è una questione molto irregolare, suscettibile di indagare in campo penale, nel campo della corruzione sportiva, perché solo l’intenzione di tentare di acquistare una partita o cambiare un risultato, o anche influenzare la nomina di un arbitro, può essere un crimine. Pertanto, deve essere indagato.

Laporta: “Dobbiamo vedere le cose in prospettiva perché ce ne siamo dimenticati. Il Barcellona ha tirato fuori una nota dicendo che lo stavano facendo tutti, che questa era una pratica comune e lo stavano facendo tutti. Ora siamo a quel Tebe è l’autore e la vittima. La scusa Ha già capito che con lui non ha funzionato, il mostro è diventato più grande, continua a non dare spiegazioni e ora si scopre che è colpa di Thebes quando ripeto la stessa cosa: solo vedendo chi sta spostando l’albero, si rende conto che stai facendo la porta sbagliata, nella stanza sbagliata. Che devi guardare in un’altra stanza, stai commettendo un errore. Il mio consiglio è meno vittimizzazione e più chiarezza in quello che è successo. Calcio spagnolo ha bisogno di chiarezza e se è una chiarezza sporca dovrà avere delle conseguenze, ne siamo molto chiari e ne abbiamo parlato in Commissione delegati che a noi non importa se il club ha uno zero o diciotto zeri, il la reputazione di questa competizione è al di sopra e se qualcuno ha imbrogliato o ha cercato di imbrogliare dovrò avere le sue conseguenze nelle aree che possiamo. Siccome c’è la prescrizione sportiva non si può agire, non nel rigore, come dico dalla seconda giornata. Quindi lavoreremo e indagheremo per vedere cosa è successo e cercare i responsabili. Non c’è altra opzione.”