SETTIMANA CHIAVE – Nei prossimi giorni infatti il Collegio di Garanzia dovrà pubblicare le motivazioni complete del provvedimento dello scorso 19 aprile – che aveva evidenziato la “carenza di motivazioni” per giustificare il -15 comminato lo scorso 20 gennaio ma aveva allo stesso tempo confermato le inibizioni nei confronti di Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Cherubini ed Arrivabene – dopo il quale verrà stabilita la nuova udienza davanti ad una Corte d’Appello FIGC con nuova composizione. Tra i tanti interrogativi rimasti in sospeso, quelli circa l’afflittività della pena che il giudice Torsello aveva richiesto nei confronti della Juventus al momento del dibattimento davanti alla Corte d’Appello Federale, rappresentata in passato dall’avvocato Sergio Santoro. Che sulle pagine di Tuttosport ha analizzato la situazione in questi termini. “Se fossi il difensore del club sconsiglierei il patteggiamento alla Juve, sia a livello sportivo che penale perché non ci sono i presupposti. Siamo ancora in una fase embrionale: il giudice penale avrà mandato a quello sportivo la mole di intercettazioni senza alcun commento, però soltanto la sentenza accerta in via definitiva il carattere illecito delle plusvalenze e della manovra stipendi. Purtroppo le due giustizie hanno tempi diversi ed è stato inopportuno penalizzare in questo campionato perché la questione è sub judice“.
DOVE SONO GLI ILLECITI? – Sul ritorno davanti alla Corte Federale d’Appello: “Quando il Collegio ti dice di motivare impone di andare a cercare le ragioni di quegli illeciti, ma quelle ragioni nella motivazioni della sentenza di revocazione non c’erano. Del resto, mi chiedo come si possa togliere 15 punti sulla base di intercettazioni…“. Sull’afflittività della pena: “E’ un concetto da medioevo del diritto e della civiltà perché la pena non deve essere afflittiva ma rieducativa: l’ho scritto in decine di sentenza, spiegando che la pena non deve far chiudere la società o l’azienda ma deve servire a rieducare affinché in futuro non vengano commessi ulteriori comportamenti illeciti. Se ci sono stati illeciti sul piano delle plusvalenze le sanzioni non devono essere afflittive ma devono tendere a migliorare il mondo del calcio e non a metterlo fuori uso. Se una vicenda come questa avesse coinvolto un club meno importante della Juve rischiava di portarlo al fallimento. Il club bianconero ha le spalle forti e riuscirà a superare il momento anche meglio di quando fu fatto retrocedere d’autorità in Serie B. E poi mi chiedo come le plusvalenze e la manovra stipendi siano ritenuti illeciti sull’attività sportiva. Io ho giudicato la storia dei biglietti dello stadio venduti a organizzazioni criminali: noi abbiamo penalizzato le società, ma non sul punteggio perché quegli atti illeciti non attenevano ai risultati sportivi bensì al fatto di vendere i biglietti a persone non affidabili. Anche in questo caso, le plusvalenze sono fatti contabili come le manovre stipendi e non hanno inerenza sul piano sportivo“.