TS – “La Juve non è dei dirigenti”. Poi il ricordo che sorprende
2025-01-28 12:05:00 Arrivano conferme da TS:
“Avrei preferito salutare tutti i tifosi allo Stadium”. Saluta così Danilo. Con un pizzico di rammarico per come è terminata la sua avventura alla Juventus. Il difensore brasiliano ha scritto una lunghissima lettera a cuore aperto per ufficializzare il suo addio. Una lettera dai risvolti dolci per quel che riguarda il mondo Juve, ma non si è risparmiato qualche stoccata alla dirigenza. Da leader e capitano è stato messo alla porta con troppa facilità e senza nemmeno terminare la stagione. Lui da uomo e giocatore professionale (oltre che professionista) ha dato comunque l’esempio positivo di comportamento. Ha sostenuto la squadra nelle difficoltà, ha risposto presente quando chiamato in causa e ha dato una mano ai tanti giovani per capire cosa vuole dire indossare la maglia bianconera. Dopo cinque anni e mezzo, però, ha dovuto salutare tutti e lo ha fatto da Caselle perché il difensore è partito per andare in Brasile, dove inizierà la sua nuova avventura al Flamengo.
Danilo, addio Juve e messaggio ai tifosi
Danilo si è fermato prima di andare a prendere il volo e ha risposto ad alcune domande: “Addio? Avrei preferito andrmene diversamente. Porto con me soltanto bellissimi ricordi perché in cinque anni e mezzo qui mi hanno migliorato come calciatore e persona”. Anche se il ricordo più bello, strano a dirsi, è dopo una sconfitta: “Ne ho diversi, belli e brutti. Potrei dire quando abbiamo vinto, invece mi ricorderò sempre la sconfitta contro il Maccabi. Subito dopo avevamo il derby e da lì ci siamo ricompattati con l’immagine del gruppo unito prima del fischio d’inizio, poi diventato un’abitudine. Abbiamo ripreso unità e famiglia che era la Juventus che ora ha perso. Quel momento lì lo tengo stretto perchè è stato difficile ma è stato dove siamo cresciuti”.
Sui rimpianti: “Nessuno perché ho sempre dato il massimo dall’inizio alla fine, ho la coscienza pulita”. Sui tifosi: “Mi dispiace non poterli salutare. Ho ricevuto tanto affetto da loro e me lo porterò ovunque. La Juventus sono loro, non calciatori e dirigenti”. Sulla maglia: “È stata la più importante della mia vita e della carriera, posso solo ringraziare perché ha cambiato il mio spessore”. A chiudere ha spiegato cos’è successo: “Non dovete chiederlo a me, perché sono sempre stato a disposizione. Non è stata una scelta mia, e su quelle dell’allenatore o della società non posso incidere. Progetti fantasiosi? Hanno capito tutti cosa volessi intendere. Auguro il meglio alla squadra e da oggi sarà un tifoso in più davanti alla Tv. Ora voglio essere felice altrove”.
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