Adrián Bernabé, lo spagnolo che si innamorò dell’Italia e imparò da Guardiola: “Mi piace rischiare…”

Adrián Bernabé, lo spagnolo che si innamorò dell’Italia e imparò da Guardiola: “Mi piace rischiare…”

2024-10-31 18:01:00 Notizia fresca fresca direttamente dalle aride terre spagnole. Marca, sempre interessata al calcio di casa nostra, riporta quanto segue:

Ha 23 anni, è la sua prima stagione in Serie A e domina già il centrocampo degli stadi italiani. Adrian Bernabe (Barcellona, ​​2001) è uno dei dirigenti del Parma neopromosso, un giocatore storico tornato nell’élite. Contro la Juventus (2-2), la sua ultima recita. Un ‘masterclass’ su come distribuire la palla e non perderla. Tutto, allo stesso tempo.

“Una prestazione di cui essere orgogliosi, grazie ai 1.000 tifosi accorsi a sostenere la squadra” ha pubblicato sul suo Instagram una volta terminato l’incontro. E anche se ora raccoglie gli elogi del pubblico e i frutti dei suoi sforzi, Barnaba ha avuto difficoltà. Era ai suoi primi mesi al Parma, dopo essere approdato nel 2022 per mano di Enzo Maresca dopo aver coinciso entrambi nelle giovanili del Manchester City: soffriva di un’anomalia al cuore che lo ha visto senza debuttare fino alla seconda sezione del corso.

Dati del Driblab.

Ma lo ha superato. “La prima paura è stata quella di smettere di giocare, è successo tutto in un giorno e non sapevo come gestire la cosa. Quando ricevi notizie del genere non è facile, è stato uno dei momenti peggiori non solo della mia carriera, ma di la mia vita. Ti fa capire che ci sono cose più importanti che ho dato ancora più valore alle cose che ho fatto”, ha detto a ‘DAZN’ ammettendo che “il Parma mi è stato vicino nel momento peggiore della mia vita”. Qualche mese fa ho rinnovato fino a giugno 2027 con le parmigiane.

La prima paura è stata quella di smettere di giocare, è successo tutto in un giorno e non sapevo come gestirlo

Adrian Bernabe

A Barnaba, chi Lo paragonano a Gianfranco Zola per il suo fisico, Gli hanno dato le chiavi della squadra. E lui, che lo scorso anno ha segnato otto gol e fornito quattro assist per guidare la promozione in Serie A, non gli pesa. “L’allenatore mi chiede di giocare un po’ più basso, anche a me piace questa posizione perché posso costruire dal basso e lavorare sulle giocate”. Lui è un ‘regista’. Un ‘5’ con un tocco di palla superlativo. Di solito non si perde ed è uno dei migliori giocatori d’Europa, secondo i dati di Driblab, in passaggi lunghi completati e metri progrediti con i suoi passaggi.

L’allenatore mi chiede di giocare un po’ più basso, anche a me piace questa posizione perché posso costruire dal basso

Adrian Bernabe

Dati del Driblab.

Dati del Driblab.

Dati del Driblab.

Dati del Driblab.

Bernabé, a cui piace parlare di calcio, ama anche correre rischi. Fuga dal semplice. “Mi piace rischiare, Quando costruisci dal basso è più facile raggiungere il centravanti che giocare con lanci lunghi. Dribbling in questa zona del campo è difficile ma l’importante è sapere sempre dove si trova il compagno di squadra libero per cercarlo ed avere una migliore uscita dal campo. È una posizione in campo in cui sono molto sotto pressione, posso far impazzire tifosi e compagni prendendo dei rischi in quell’ambito… ma mi piace assumermi questa responsabilità”, confessa.

Posso far impazzire tifosi e compagni prendendo dei rischi in quell’ambito… ma mi piace assumermi questa responsabilità.

Adrian Bernabe

Ha imparato da Guardiola

A Barnaba, Formatosi nelle giovanili del Barcellona e dell’Espanyol, i suoi due anni con Pep Guardiola ed Enzo Maresca (nell’U23) al Manchester City lo hanno segnato. Assorbito come una spugna. “Guardiola è stato molto importante, mi ha insegnato tanto nei due anni in prima squadra, in ogni allenamento ho imparato da lui”.

Guardiola è stato molto importante, mi ha insegnato tanto nei due anni in prima squadra

Adrian Bernabe

Dati del Driblab.

Dati del Driblab.

E anche se alla fine è partito libero per il Parma, senza alcuna possibilità di restare nella prima squadra azzurra, ha mantenuto il suo consiglio: “Per lui la cosa più importante è la posizione in campo e la posizione del corpo quando riceve la palla. “Mi sono ritrovato ad allenarmi con giocatori che fino a due mesi prima avevo ammirato solo in televisione con Cancelo e Agüero”.

Adesso, dopo aver chiuso un ciclo con l’Under 21, punta oltre: alla Nazionale maggiore. E, in futuro, continuare a crescere. Molti TOP team in Italia lo guardano con sospetto. Non smette mai di stupire.


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