Atlético, 11 ragioni per credere… e crederci

Il giorno 11dopo aver perso contro il Betis regalando la peggiore immagine della stagione, L’Atlético ha toccato il fondo. I 10 punti di vantaggio che aveva il Barça quello che volava fino a quel momento sembrava un addio quasi definitivo nella lotta per il titolo. Ottobre e sembrava l’addio alla Liga…

finito il 17° giornata, la squadra di Simeone esce per prima in parità con il Barçache ha una partita in più, e sopra Madrid. Non è un caso che il numero di vittorie consecutive arrivi a sei in campionato ma salga a 11 tra tutte le competizioni. Ecco i motivi per cui l’Atlético è caduto… e si è rialzato. Lo sai, credi e credi.

1. Un 4-4-2 deciso

Simeone ha toccato la chiave rinforzando il nucleo. Il 5-3-2 degli ultimi anni è ormai un 4-4-2 in cui Barrios e De Paul comandano la sala macchine, amalgamandosi alla perfezione con talento e gambe. Avere giocatori come Giuliano sulle fasce dà più consistenza ad una squadra che sembra dimenticare i tre difensori centrali.

2. Momento dolce: da Julian

E in questi è apparso Julián Álvarez. In Coppa, in Champions, in campionato. L’acquisto della stella dell’Atlético è atterrato in piedi e dopo diverse partite dentro e fuori dagli undici ha trovato la velocità di crociera per un giocatore del suo livello. Un attaccante differenziale che ha sHa 12 bersagli e può arrivare a 30 per la prima volta dopo tanti anni per una squadra biancorossa.

3. Griezmann, ovvero come essere eterno

Poiché il calcio è una questione di partnership, ha affermato Simeonequello che stanno formando Julián e Griezmann ha alzato il livello offensivo dei biancorossi. Si capiscono perfettamente fuori e dentro il verde mentre i 7 sembrano vivere un’eterna giovinezza. Che lo ha portato a sommare 11 gol e 6 assist ed essere il leader di un gruppo affamato di vincere, vincere e vincere. Al Piccolo Principe mancava la lotta per le grandi corone.

4. Sicurezza difensiva

Niente di quanto sopra sarebbe valido senza il recupero difensivo che la squadra sta mostrando. Salvo incidenti come quello del Siviglia, superato dal pugno, la versione migliore del Cholismo è stata ritrovata. L’Oblak è decisivo ed è la squadra con meno gol segnati con 11 gol. Squadre come il Getafe non gli hanno fatto quasi del male ed è normale ritrovarsi con la porta inviolata.

5. Correa e Sorloth, sostituti perfetti di un grande guardaroba

Contro la squadra del Bordalás lo si è dimostrato ancora una volta c’è un armadio. In questo caso, Molina e Sorloth hanno segnato il gol della vittoria. Altre volte è stato Correa a sbloccarsi e anche Lino, per citare gli autori di gol decisivi. I cambiamenti di Cholo funzionano ancora una volta in modo magico e di essere decisivo.

6. Ha conquistato giocatori come Galán o Lenglet

Il programma impegnativo richiede il numero massimo di giocatori collegati. In questo caso, lo sono tutti tranne Lemar. Ci sono anche giocatori che sembravano non volersi mai sistemare e sono diventati titolari come Lenglet e Galán. Gestire un gruppo di questo livello è quello più complicato a causa della gestione degli ego e dei ruoli.

7. A centrocampo comanda De Paul

E in questi è apparso De Paul. Con gol, assist e, soprattutto, trasferendo finalmente al club la leadership che esercita con l’Argentina campione del mondo. Anche negli scenari complicati o nelle partite taglienti, il 5 prende il comando ed è il leader di una squadra in cui la gioventù di Barrios è diventata il suo collegamento perfetto. Anche che altri che entrano o escono come Gallagher e soprattutto Koke si sono adattati senza fare una brutta faccia.

8. Una squadra senza infortuni e che vola fisicamente

Nonostante il numero di partite, l’Atlético è riuscito a svuotare l’infermeria nonostante le altre grandi stiano soffrendo molto più gravemente il male degli infortuni. L’arrivo di Luis Piñedo a capo della preparazione fisica ha alzato il livello in questo aspetto ma anche nella freschezza delle gambe di una squadra che supera i dieci gol nei minuti finali. Salute e volo con una preparazione fisica moderna e personalizzata.

9. Giocatori con gambe come Giuliano, Gallagher o Llorente

Nel calcio di oggi la fisicità è fondamentale. Come avere giocatori con gambe che possano sostenere la squadra e non farsi sorpassare come è successo ai rojiblancos nelle ultime stagioni. Oltre a giocare bene, serve quella potenza che piace ai giocatori Gallagher, Giuliano e Llorente. Non è un caso che il level up coincida con l’arrivo, tra gli altri, dei primi due.

10. Lo spogliatoio, un ananas

Con il tossico clan portoghese che ha diviso lo spogliatoio, l’Atleti è di nuovo una squadra. Lo vedi in allenamento, nelle partite e anche sui social network. Griezmann, senza andare oltre, si è congratulato con Sorloth dopo il suo gol contro il Getafe e le battute e l’incoraggiamento di una squadra unita per raggiungere grandi obiettivi sono comuni. Sai, il “noi prima di sé”. Fondamentale.

11. Sempre Simeone

Non si capirebbe nessuno dei punti precedenti del brutale miglioramento dell’Atlético senza la figura di Diego Pablo Simeone. È il grande leader, il faro della squadra e colui che spinge tutti alla vittoria. Non importa quanto cerchino sostituti, la sua figura è cruciale e rimane forte per mantenere l’Atlético ai massimi livelli della sua storia. C’è Cholo per un po’.