CdS – Bove piace in Inghilterra. Ma è il futuro della Roma
2024-05-21 10:42:58 Arrivano conferme dal Corriere:
I crampi non lo hanno fermato né hanno convinto De Rossi a sostituirlo. Del resto quando un giocatore è prezioso per coprire gli spazi, aggredire gli avversari e smistare i palloni difficilmente ci si può rinunciare. Edoardo Bove contro il Genoa è stato di fatto uno dei migliori in partita, abile col pallone ed efficace con la sua tenacia. Il tecnico gli ha chiesto di resistere fino alla fine della partita e lui ha risposto presente. Crampi inevitabili visto che non giocava una partita dal primo all’ultimo minuto addirittura da gennaio, una gara però impeccabile sotto tanti aspetti, anche a discapito delle fatiche muscolari: 94% di precisione nei passaggi (33 su 35), quattro occasioni create, cinque duelli vinti su sette, sei possessi guadagnati, due intercetti e una respinta. Tanto per non farsi mancare nulla. Una prestazione a tutto tondo nella quale si è rivisto il vero “cane malato”, il soprannome dato da Mourinho al ragazzo per la sua aggressività sugli avversari, e quella voglia di non togliere mai la gamba dal contrasto e dare tutto fino alla fine. E se la Roma è riuscita a chiudere la gara con una vittoria non può che ringraziare anche Bove che ha dato il massimo nonostante la stanchezza generale alla fine di una stagione impegnativa sotto tutti gli aspetti: «È stata l’ennesima partita in cui abbiamo dato tutto, abbiamo concluso tante volte in porta – ha detto il ventiduenne a fine gara -. Magari siamo stati meno precisi, abbiamo concesso un pochino di ripartenze ma non è mai mancata la voglia di far gol e decidere la partita. Anche in inferiorità numerica abbiamo continuato a giocare, siamo stati premiati e siamo contenti». Un aspetto piace tanto alla tifoseria: Bove finisce la partita sempre con la maglia sudata. Dà il massimo e non si tira mai indietro: «Abbiamo chiuso la stagione con 57 sold out nell’era Friedkin, è un numero incredibile. Sono più di due anni che la gente riempie lo stadio, quando vinciamo e quando perdiamo. Li ringraziamo e credo che sia questo lo spirito con cui andare avanti in futuro».
Bove simbolo della Roma
Ecco, il futuro. Potrebbe essere tutto suo. Perché Edoardo Bove per età, qualità e caratteristiche potrebbe essere proprio il simbolo del nuovo corso. Della nuova Roma di De Rossi e Ghisolfi. Trovare, scovare e coltivare giovani di prospettiva – mixati chiaramente a più esperti – per costruire un asset per il presente e il futuro. Anche perché la Roma grazie al lavoro nel corso dell’anno non ha più la grande esigenza di chiudere grosse plusvalenze entro il 30 giugno, quindi il centrocampista potrebbe anche rientrare nell’elenco degli incedibili di De Rossi. Di certo le offerte per lui non mancano, non dopo queste ultime due stagioni. Poco più di un anno fa Edoardo aveva portato la Roma in finale di Europa League con il suo gol al Bayer, adesso invece è maturato e pronto a vivere la prossima stagione da vero protagonista. Club italiani ed esteri si sono interessati a lui, soprattutto in Premier. Inevitabile, le sue caratteristiche si sposano alla perfezione con il calcio inglese. Ma né lui né la Roma pensano a un trasferimento: Bove è un elemento importante della rosa. Romano e romanista, apprezzato dai compagni, dal tecnico e dai tifosi: il futuro è tutto suo.
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