CdS – Laurienté alla Lazio, ci siamo: tutte le cifre dell’affare

2024-07-21 10:59:40 Arrivano conferme dal Corriere:
La Lazio appende le sue nuove ambizioni alle ali. Ha glorificato Zaccagni con la “10”, scommette su Tchaouna, può adattare Noslin, ci ha provato per Greenwood, si è lanciata su Laurienté, vuole vendere Isaksen, deve tenersi Pedro fino al 2025. Destrutturare e ristrutturare l’attacco, è stato il piano principale del mercato. Le coppie d’ali sono fatte, ne sarà aggiunta una in più. Isaksen è in vendita, al di là del fatto che il nuovo arrivo sia o non sia legato alla sua partenza, ci sarà un altro innesto.
Rapido d’ali e di piedi è Armand Laurienté, il francese del Sassuolo. Lo è stato nella prima stagione, chiusa con 7 gol e 6 assist. Meno nell’ultima pur avendo firmato 5 gol e 6 assist. Numeri comparabili, non troppo le prestazioni. La Lazio, perso Greenwood, s’è mossa subito per sondare il francese. C’è un accordo di base con il giocatore: contratto da circa 1,5 milioni. C’è distanza con il Sassuolo: richiesta di 15 milioni più bonus, budget di 10 milioni. La forbice non è ampia. Lotito può aggiungere uno-due milioni e confidare nel sì. Il Sassuolo venderà Laurienté, sondato da Parma e Besiktas a giugno. Non rimarrà in B. La Lazio si è mossa rapidamente pur non avendo urgenza di chiudere. Tratta Laurienté e si guarda attorno. Tiene in caldo il baby Djukanovic dell’Hammarby, ala montenegrina di 20 anni. Era stato vicino l’anno scorso. Costa intorno ai 5 milioni. Ha estimatori molto interessati. Possono spuntare nomi nuovi, nuove soluzioni. Il mercato di agosto, nel rush finale, regala sempre sorprese, schiude occasioni ad oggi imprevedibili. Ma questo è un ragionamento che coinvolgerebbe altri ruoli. Gli scenari futuri dipendono dal mercato in uscita, sempre che si arrivi ad altre uscite. La pista Laurienté ad oggi è la più calda. E’ rapido d’ali e piedi perché è un dribblomane: «Ho iniziato a giocare con mio fratello che ha nove anni più di me e mi divertivo a puntarlo. Sono entrato in una scuola calcio a cinque anni e poco dopo tutti parlavano dei miei dribbling. È la mia interpretazione del gioco», racconta di sé il francese. Nel 2023, dopo sei mesi dall’arrivo nel Sassuolo (giocava nel Lorient), si distinse come dribblatore dei cinque campionati top d’Europa: gli riusciva il 64,7% degli slalom. Precedeva Nico Williams dell’Athletic Bilbao, oggi una star, Samuel Lino (giocava nel Valencia), Leao del Milan e Dembélé (era nel Barcellona). Laurienté ha potenzialità, manca in continuità. E’ il difetto che aveva evidenziato Dionisi da tecnico del Sassuolo a settembre scorso, dopo l’exploit: «Pensa di aver raggiunto l’apice e invece è un ragazzo che va accompagnato, aiutato… Spesso si prende delle pause e se fa così non aiuta la squadra e se trascura questo diventa un giocatore normale». Laurienté stesso ha ammesso di dover migliorare in continuità: «L’obiettivo è quello, vorrei giocare sempre bene. A volte dipende dagli avversari, a volte dalle condizioni fisiche che non sempre sono ottimali. Ma c’è sicuramente una componente mentale, la testa giusta serve ogni giorno in allenamento per poter crescere anche in partita». A 13 anni dribblava a Clairefontaine, il centro tecnico federale, culla dei talenti francesi. Laurienté aveva come compagno di stanza nientepopodimeno che Mbappé: «Non si parlava tanto del futuro, ma degli allenamenti, delle partite, di calcio in generale… Lui era un grande fan di Cristiano Ronaldo. E si parlava della scuola. Mbappé aveva voti migliori dei miei… Giocavamo in squadre diverse, era ed è una fonte di ispirazione». Si sono persi. Si erano conosciuti a Rennes durante un provino, entrambi sono classe 1998. Poi sono andati incontro a bivi personali totalmente diversi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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