CdS – Simpson-Pusey e le lezioni di Guardiola
2024-11-23 00:42:02 In tema di news di calciomercato tiene banco in queste ore quanto riporta il Corriere dello Sport:
La foto scattata negli uffici del City, con Guardiola dietro la scrivania, ha fatto il giro del mondo. Pep ha firmato un nuovo contratto fino al 2027. Non si ferma, dopo i diciotto trofei vinti dal 2016: sei Premier, quattro Coppe di Lega, due Coppe d’Inghilterra, tre Community Shield, una Champions, una Supercoppa Europea e un Mondiale per club. Avanti nel segno della continuità, così ha deciso lo sceicco. Anche se qualcosa, a livello di struttura dirigenziale, cambierà: il direttore sportivo Txiki Begiristain andrà via in estate e verrà sostituito da Hugo Viana, che sta svolgendo un ottimo lavoro nello Sporting Lisbona. L’obiettivo? Aumentare la collezione di successi: “Questa è la mia nona stagione qui – ha dichiarato Guardiola -. Abbiamo vissuto tanti momenti meravigliosi insieme e ho un sentimento davvero speciale per questa squadra. Ecco perché sono così felice di restare per altre due stagioni”.
LA STRATEGIA – Affetto e ambizione: la voglia comune di proseguire. Il City ha tanti progetti. Il più urgente? Sfilare il primo posto al Liverpool di Salah e Slot, avanti di cinque punti dopo undici giornate, e festeggiare il quinto titolo consecutivo. Impresa mai riuscita. Pronti nuovi investimenti. Guardiola vuole continuare a inserire nel blocco dei big qualche talento cresciuto nell’Academy, come ha già fatto con Phil Foden e Nico Lewis, diventati due intoccabili, ma anche con Cole Palmer, che ora gioca nel Chelsea e ha fruttato nel 2023 una plusvalenza di quaranta milioni di sterline.
IL CULTO – Guardiola ha introdotto nel City il culto della cantera: il fascino di costruirsi talenti in casa. L’ultimo ragazzo che ha promosso è Jahmai Simpson-Pusey, diciannove anni, difensore centrale, nazionale inglese Under 20. L’ha schierato titolare in Premier, accanto a Gvardiol, nella partita persa per 2-1 con il Brighton. Simpson-Pusey è nato il 4 novembre del 2005 a Huddersfield, è un destro naturale, è entrato nel vivaio del City quando aveva sei anni. Un metro e 87, ordinato negli appoggi, attento nelle chiusure. Guardiola lo aveva inserito nella lista dei convocati per il ritiro estivo e la tournée negli Stati Uniti: lo aveva provato contro il Milan e il Celtic.
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