CdS – Tudor, Europa prenotata con la Lazio. Ma c’è il rebus rinnovo
2024-05-21 09:43:43 Fioccano commenti e discussioni a causa dell’ultima news del Corriere:
ROMA – Tutto in una notte, l’ultima. Tudor si aggrappa all’Europa League, gli basterà un punto domenica contro il Sassuolo (ore 20,45) per conquistarla. La Champions era un miraggio legato a troppe combinazioni, sarebbe stato lo stesso anche con una vittoria a San Siro. «Sono ottimista per il futuro», ha sentenziato Igor a Milano. «Magari si continuasse così», ha aggiunto. Intende al ritmo di 2,12 punti di media, è il suo score. Diciassette punti in 8 partite, hanno permesso alla Lazio (sfruttando anche i 3 punti presi da Martusciello a Frosinone) di rientrare in corsa. Era una squadra in crisi d’identità e d’ispirazione, viveva giorni tumultuosi. Alcune ombre sono rimaste, altri casi si sono aperti.
Lazio rivoluzionata da Tudor
Complicità totale con lo spogliatoio non c’è neppure con Igor, che rivendica però il fatturato da “big”: la sua Lazio ha gli stessi punti dell’Inter (17), ma ora l’Atalanta è davanti, ne vanta 19. Il rendimento altalenante per un anno è stato paragonabile al tracciato di un elettrocardiogramma impazzito. Tudor ha rivoluzionato tutto, ha fatto giocare tutti ad eccezione di Sepe (retrocesso a terzo portiere). A volte ritornano o li fanno tornare, ha rilanciato anche Rovella e Pellegrini, due investimenti che erano diventati a rischio. A Milano ha invertito i ruoli di artisti e gregari, un segnale di futuro. Fuori Luis, Felipe, Guendouzi e Ciro. Tutti e quattro al centro di scenari di mercato. L’unico che si è sfilato, stando a quanto trapelato nei giorni scorsi e alle dichiarazioni di ieri, è Immobile. «Resto», la sua conferma.
Tudor e il rebus del rinnovo
Il diesse Fabiani in settimana aveva ribadito la scelta di continuare con Tudor. Ora in ballo c’è di nuovo il contratto con deadline giugno 2025. Partire con un allenatore in scadenza non è mai d’aiuto, sarebbe stato lo stesso anche con Sarri (il contratto, senza dimissioni, si sarebbe esaurito sempre a giugno 2025). La scelta spetta a Lotito e Fabiani. Forse conviene aspettare, forse no. Il diesse si rivedrà con Tudor dopo la partita con il Sassuolo, riparleranno per definire obiettivi, strategie, il piano futuro. Il tecnico ha ben capito che l’elenco dei promossi e dei bocciati non può essere insindacabile. Servirà un punto d’incontro. Il reinserimento di Rovella e Pellegrini, non ancora di Isaksen, può essere letto in questo senso. Di contro, s’aspetta che dal mercato arrivino giocatori funzionali, di gamba, non solo di fisicità, di potenza e con doti di accelerazione. Questo è l’identikit che ha tracciato nella conferenza pre-Inter.
Lazio, il budget per il mercato e l’indice di liquidità
Con l’Europa League (da acciuffare ufficialmente) il budget sarà inferiore rispetto alla dote che garantisce la Champions. Alcune cessioni, se si concretizzeranno, garantirebbero altri ricavi da investire. I conti bisogna farli ancora con l’indice di liquidità, a fine mese sono previsti i controlli della Covisoc, a giugno si conoscerà lo stato delle cose. Lotito potrebbe essere costretto a immettere nuovo denaro altrimenti dovrà chiudere acquisti in base alle cessioni. La Champions avrebbe risolto certi impedimenti. È un peccato non averla confermata nell’anno in cui sono stati disponibili cinque posti, sempre che non si aggiunga il sesto. È un grosso rimpianto. Ora c’è da pensare al futuro, ad una nuova Lazio, all’ultima notte della stagione purché non porti con sé il buio.
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