CM.com – Real Madrid-Atalanta, i voti di CM: Mbappé subito in gol ma è Bellingham il vero fenomeno, Musso è l’ultimo ad arrendersi|Primapagina
2024-08-14 22:58:00 Arrivano conferme:
L’Atalanta di Gian Piero Gasperini resiste per un’ora al Real Madrid dei campioni, prima di crollare nella ripresa sotto i colpi di Valverde e Mbappé. I blancos non sono il Bayer Leverkusen, annichilito solo pochi mesi fa nella magica notte di Dublindo, ma i nerazzurri, pur privi di Scalvini, Koopmeiners, Scamacca e Zaniolo, tengono testa agli uomini di Carlo Ancelotti prima di cedere alla distanza. Musso e De Roon sono i trascinatori della Dea fin quando la benzina ha sorretto la squadra, mentre sulla sponda madridista, nella grande notte di Mbappé è stato Bellingham a prendersi la scena con una prestazione da campione.
Questi i nostri giudizi al termine della finale di Supercoppa Europea.
ATALANTA
Musso 7: Ottimo tempismo sulle uscite e dove può ci mette più di una pezza. Miracoloso su Vinicius, pronto su Bellingham, ma sui gol di Valverde e Mbappé non può davvero nulla.
Djimsiti 6: Si alterna con Zappacosta nelle coperture sul duo Vinicius-Rodrygo, ma appena saltano i raddoppi di marcatura, lasciato solo non tiene più.
Hien 5,5: Parte male e Scharer lo grazia in due occasioni. Il suo intervento sul destro a botta sicura è una pezza importante, ma nella ripresa sbanda in due occasioni e in una arriva il gol del 2-0 (dal 90′ Palestra sv).
Kolasinac 6 Il più attento dei tre, dal suo lato non si passa, ma cala troppo in fretta e Gasperini è costretto al cambio.
(71′ Bakker 6: Entra con personalità e dà molta più spinta propositiva di Ruggeri)
Zappacosta 5,5: Gioca col turbante per quasi tutta la sua partita. Diligente in fase difensiva, un po’ meno lucido in fase offensiva. Nella ripresa crolla fisicamente, non riesce più a raddoppiare e manda in sofferenza la difesa.
(dal 68′ Godfrey 5,5: entra in un momento di grande difficoltà. Fatica a trovare le giuste misure con il resto della difesa)
De Roon 6,5: La traversa è casuale, ma è il simbolo di una partita fatta di una heatmap da uomo ovunque. Purtroppo per lui è l’unico in campo con questa resistenza.
Ederson 6: il giallo preso in apertura lo condiziona un po’. Si vede poco in fase offensiva, e non va oltre una gran botta che non trova lo specchio. Finché può riesce a limitare Bellingham e raddoppiare a sinistra..
Ruggeri 4,5: Non si vede mai, eppure spesso il Real attacca poco dal suo lato e avrebbe campo. Il buco in marcatura sul gol di Valverde è di quelli che gli allenatori non perdonano. Bocciato.
Pasalic 6: fa il centravanti ombra e dà una mano in fase aerea e per poco non segna un gol storico cancellato soltanto dal volo di Courtois
(dal 90′ Manzoni sv)
Lookman 5: rispetto alla finale di Europa League ha le polveri bagnate. Sì, sono sempre le sue le azioni più pericolose, ma difetta sempre nell’ultima giocata.
De Ketelaere 5 molto mobile, svaria tanto, fin troppo, e non riesce mai a trovare una posizione che gli permetta di accendersi (68′ Retegui 5,5 Molto più presente di De Ketelaere, ma anche molto più confusionario).
ALL. Gasperini 6,5: Ancelotti si gira in panchina e manda in campo Modric, potrebbe bastare questo per far capire la differenza fra le due squadre che però per 60 minuti non si è vista anche per merito del Gasp e del suo modo di far giocare la squadra. Meriterebbe un mercato che completi e di molto l’attuale organico.
REAL MADRID
Courtois 7: la parata sul colpo di testa di Pasalic a inizio secondo è una delle svolte della partita: un’opera d’arte da esporre al Louvre.
Carvajal 6: è ancora in fase di rodaggio, com’è normale che sia, ma pur senza brillare gioca la solita partita di cuore ed esperienza (dall’88’ Lucas Vazquez
Eder Miliatao 5,5: il lungo stop per infortunio della passata stagione si fa sentire, la ruggine è ancora molta. Il più incerto della linea difensiva, rischia il clamoroso autogol sul tiro-cross di De Roon.
Rudiger 6: l’Atalanta non ha una prima punta di riferimento e questo facilita il centrale tedesco, che non deve preoccuparsi particolarmente di un cliente malleabile come De Ketelaere.
Mendy 6: in sofferenza costante nel primo tempo, dove Zappacosta spinge molto e, a turno, De Roon, Pasalic e De Ketelaere creano la superiorità numerica per i nerazzurri. Meglio nella ripresa quando la squadra di Gasperini cala vistosamente alla distanza.
Valverde 6,5: con l’addio di Kroos è lui il battito pulsante del centrocampo madridista. Quando alza i giri del motore lui, sale di tono tutto il Real. Chiude e cuce, stoppa e poi riparte e, all’improvviso, sbuca dal nulla e firma il gol dell’1-0 che stappa la partita.
Tchouameni 5,5: si prende una maglia da titolare infortunando involontariamente Camavinga nella rifinitura. E l’assenza del connazionale si fa notare: la stazza imponente e i pochi allenamenti pesano, l’ex Monaco è spesso impreciso in fase di impostazione.
Bellingham 7,5: un primo tempo a cercare di interpretare la posizione di mezzala a cui lo “costringe” Ancelotti per dare libero sfogo al tridente d’attacco delle meraviglie. Esce dagli spogliatoi e si ripropone nella sua versione devastante, praticamente infermabile. Assist per il raddoppio di Mbappé. (dall’89’ Ceballos sv)
Rodrygo 6,5: dei tre là davanti è forse quello che, in prospettiva futura, ha la maggiore attitudine nel ricoprire il ruolo di finto centravanti. Sempre in movimento, sempre pronto a cucire il gioco a servizio della squadra, oltre ad essere sempre pericoloso in area, come dimostra la traversa pizzicata in una delle ultime azioni del primo tempo. (dal 76’ Modric sv)
Mbappé 6,5: l’ultimissimo arrivato ma soprattutto l’uomo più atteso della serata. Subito titolare e subito insieme ad altri due fenomeni assoluto come Vinicius e Rodrygo. Per l’intesa si tratta di ripassare e non può essere altrimenti, ma un paio di accelerazioni nel secondo tempo e la rete all’esordio che chiude anticipatamente la sfida per ora può bastare. (dall’83’ Brahim Diaz sv).
Vinicius 7: lui, a differenza di Mbappé, non ha bisogno di fare pratica o di prendere le misure alla sua squadra e a quella avversaria. Anche in un primo tempo a ritmi blandi, è il giocatore più propositivo ed insidioso ed è lui, guarda caso, a stappare la finale di Varsavia con l’accelerazione a sinistra da cui nasce il vantaggio firmato da Valverde. Da Pallone d’oro. (dall’88’ Arda Guler sv)
All. Ancelotti 7: si rischia di diventare ripetitivi con gli aggettivi. Prima partita ufficiale della stagione e primo trofeo per il Real Madrid, che diventa la squadra col maggior numero di Supercoppe Europee, e per il suo straordinario allenatore, che porta a casa il trentesimo trofeo personale.
Questi i nostri giudizi al termine della finale di Supercoppa Europea.
ATALANTA
Musso 7: Ottimo tempismo sulle uscite e dove può ci mette più di una pezza. Miracoloso su Vinicius, pronto su Bellingham, ma sui gol di Valverde e Mbappé non può davvero nulla.
Djimsiti 6: Si alterna con Zappacosta nelle coperture sul duo Vinicius-Rodrygo, ma appena saltano i raddoppi di marcatura, lasciato solo non tiene più.
Hien 5,5: Parte male e Scharer lo grazia in due occasioni. Il suo intervento sul destro a botta sicura è una pezza importante, ma nella ripresa sbanda in due occasioni e in una arriva il gol del 2-0 (dal 90′ Palestra sv).
Kolasinac 6 Il più attento dei tre, dal suo lato non si passa, ma cala troppo in fretta e Gasperini è costretto al cambio.
(71′ Bakker 6: Entra con personalità e dà molta più spinta propositiva di Ruggeri)
Zappacosta 5,5: Gioca col turbante per quasi tutta la sua partita. Diligente in fase difensiva, un po’ meno lucido in fase offensiva. Nella ripresa crolla fisicamente, non riesce più a raddoppiare e manda in sofferenza la difesa.
(dal 68′ Godfrey 5,5: entra in un momento di grande difficoltà. Fatica a trovare le giuste misure con il resto della difesa)
De Roon 6,5: La traversa è casuale, ma è il simbolo di una partita fatta di una heatmap da uomo ovunque. Purtroppo per lui è l’unico in campo con questa resistenza.
Ederson 6: il giallo preso in apertura lo condiziona un po’. Si vede poco in fase offensiva, e non va oltre una gran botta che non trova lo specchio. Finché può riesce a limitare Bellingham e raddoppiare a sinistra..
Ruggeri 4,5: Non si vede mai, eppure spesso il Real attacca poco dal suo lato e avrebbe campo. Il buco in marcatura sul gol di Valverde è di quelli che gli allenatori non perdonano. Bocciato.
Pasalic 6: fa il centravanti ombra e dà una mano in fase aerea e per poco non segna un gol storico cancellato soltanto dal volo di Courtois
(dal 90′ Manzoni sv)
Lookman 5: rispetto alla finale di Europa League ha le polveri bagnate. Sì, sono sempre le sue le azioni più pericolose, ma difetta sempre nell’ultima giocata.
De Ketelaere 5 molto mobile, svaria tanto, fin troppo, e non riesce mai a trovare una posizione che gli permetta di accendersi (68′ Retegui 5,5 Molto più presente di De Ketelaere, ma anche molto più confusionario).
ALL. Gasperini 6,5: Ancelotti si gira in panchina e manda in campo Modric, potrebbe bastare questo per far capire la differenza fra le due squadre che però per 60 minuti non si è vista anche per merito del Gasp e del suo modo di far giocare la squadra. Meriterebbe un mercato che completi e di molto l’attuale organico.
REAL MADRID
Courtois 7: la parata sul colpo di testa di Pasalic a inizio secondo è una delle svolte della partita: un’opera d’arte da esporre al Louvre.
Carvajal 6: è ancora in fase di rodaggio, com’è normale che sia, ma pur senza brillare gioca la solita partita di cuore ed esperienza (dall’88’ Lucas Vazquez
Eder Miliatao 5,5: il lungo stop per infortunio della passata stagione si fa sentire, la ruggine è ancora molta. Il più incerto della linea difensiva, rischia il clamoroso autogol sul tiro-cross di De Roon.
Rudiger 6: l’Atalanta non ha una prima punta di riferimento e questo facilita il centrale tedesco, che non deve preoccuparsi particolarmente di un cliente malleabile come De Ketelaere.
Mendy 6: in sofferenza costante nel primo tempo, dove Zappacosta spinge molto e, a turno, De Roon, Pasalic e De Ketelaere creano la superiorità numerica per i nerazzurri. Meglio nella ripresa quando la squadra di Gasperini cala vistosamente alla distanza.
Valverde 6,5: con l’addio di Kroos è lui il battito pulsante del centrocampo madridista. Quando alza i giri del motore lui, sale di tono tutto il Real. Chiude e cuce, stoppa e poi riparte e, all’improvviso, sbuca dal nulla e firma il gol dell’1-0 che stappa la partita.
Tchouameni 5,5: si prende una maglia da titolare infortunando involontariamente Camavinga nella rifinitura. E l’assenza del connazionale si fa notare: la stazza imponente e i pochi allenamenti pesano, l’ex Monaco è spesso impreciso in fase di impostazione.
Bellingham 7,5: un primo tempo a cercare di interpretare la posizione di mezzala a cui lo “costringe” Ancelotti per dare libero sfogo al tridente d’attacco delle meraviglie. Esce dagli spogliatoi e si ripropone nella sua versione devastante, praticamente infermabile. Assist per il raddoppio di Mbappé. (dall’89’ Ceballos sv)
Rodrygo 6,5: dei tre là davanti è forse quello che, in prospettiva futura, ha la maggiore attitudine nel ricoprire il ruolo di finto centravanti. Sempre in movimento, sempre pronto a cucire il gioco a servizio della squadra, oltre ad essere sempre pericoloso in area, come dimostra la traversa pizzicata in una delle ultime azioni del primo tempo. (dal 76’ Modric sv)
Mbappé 6,5: l’ultimissimo arrivato ma soprattutto l’uomo più atteso della serata. Subito titolare e subito insieme ad altri due fenomeni assoluto come Vinicius e Rodrygo. Per l’intesa si tratta di ripassare e non può essere altrimenti, ma un paio di accelerazioni nel secondo tempo e la rete all’esordio che chiude anticipatamente la sfida per ora può bastare. (dall’83’ Brahim Diaz sv).
Vinicius 7: lui, a differenza di Mbappé, non ha bisogno di fare pratica o di prendere le misure alla sua squadra e a quella avversaria. Anche in un primo tempo a ritmi blandi, è il giocatore più propositivo ed insidioso ed è lui, guarda caso, a stappare la finale di Varsavia con l’accelerazione a sinistra da cui nasce il vantaggio firmato da Valverde. Da Pallone d’oro. (dall’88’ Arda Guler sv)
All. Ancelotti 7: si rischia di diventare ripetitivi con gli aggettivi. Prima partita ufficiale della stagione e primo trofeo per il Real Madrid, che diventa la squadra col maggior numero di Supercoppe Europee, e per il suo straordinario allenatore, che porta a casa il trentesimo trofeo personale.