Corriere dello Sport – bisogna convincere il Napoli e Conte
2025-01-22 11:45:00 Avrebbe del clamoroso, e quindi prendiamo con le pinze l’ultima notizia del CdS:
Antonio Conte poco meno di un mese fa ha blindato Raspadori, confermando la sua volontà di tenerlo in squadra fino alla fine della stagione. Lo ha blindato a parole, non con i fatti. Perché in questo inizio di 2025 l’attaccante ha raccolto soltanto una manciata di minuti in campo, appena quattordici nelle ultime tre partite di campionato, ed è inevitabile la sua insoddisfazione – così come quella del suo entourage – per lo scarso utilizzo e per quella sensazione che da qui alla fine della stagione il trend difficilmente possa cambiare. Raspadori ha bisogno di spiegazioni anche perché aveva concluso il 2024 regalando tre punti al Napoli entrando in campo a venti minuti dalla fine e segnando il gol vittoria contro il Venezia. Credeva che da quella rete potesse ripartire il su rilancio, la sua rinascita, o comunque raccogliere un minutaggio ben superiore. E invece nella partita successiva, quella contro la Fiorentina chiusa dai suoi al 67’ con la rete del 3-0 realizzata da McTominay, Conte ha fatto entrare prima Simeone e Ngonge, poi lui a un minuto dalla fine per prendere il posto dell’infortunato Olivera. Tredici minuti invece al Bentegodi col Verona, con il risultato acquisito (2-0) al 60’, pachina per l’intera gara nell’ultima sfida a Bergamo contro l’Atalanta. E anche qui, sono entrati Mazzocchi e Simeone, non lui.
Raspadori, la Roma valuta l’operazione
E allora è comprensibile che il ragazzo, 25 anni a febbraio, non voglia perdersi il suo momento migliore in carriera restando in disparte. Ed è ancor più comprensibile che voglia giocare per continuare a meritarsi la maglia della Nazionale, anche per restare aggrappato al sogno di essere convocato al prossimo Mondiale. La situazione è abbastanza chiara: Raspadori chiede spazio, non punta i piedi ma se arrivasse una buona proposta in questa finestra di mercato sicuramente la prenderebbe in considerazione. E per buona proposta si parla sì di numeri, ma di minuti in campo, non di zeri nel contratto. Per questo motivo la Roma, che cerca un vice Dovbyk ma anche una buona spalla per l’ucraino, ha registrato la situazione e sta valutando nuovamente il giocatore che rappresenterebbe un buonissimo affare per il presente e il futuro, a prescindere anche da chi sarà da luglio sulla panchina della Roma per il dopo Ranieri. Ghisolfi sta definendo il trasferimento di Shomurodov all’Empoli, poi ragionerà sull’attaccante emiliano e sulla fattibilità dell’operazione. Perché prima di ogni discorso con il giocatore c’è da convincere il Napoli, anzi, Conte, a lasciar andare un altro giocatore nel mercato invernale dopo Kvaratskhelia. L’eventuale arrivo di Garnacho sicuramente darebbe una mano ai giallorossi, non invece l’uscita di Ngonge alla Lazio.
Questione Pellegrini
La situazione è in costante aggiornamento e la Roma la studia passo dopo passo. Di certo Ghisolfi può contare sui buoni rapporti con il diesse Manna, con il quale stava definendo il trasferimento di Pellegrini prima del gol nel derby che ha cambiato le carte in tavola. Solo che il capitano non ha dato seguito alla prestazione contro la Lazio e, nonostante il ragazzo voglia restare a Trigoria almeno fino a giugno, potrebbe tornare in ballo proprio nei discorsi legati a Raspadori. E chissà che i due ex Sassuolo non possano scambiarsi la maglia per poi affrontarsi all’Olimpico il 2 febbraio, a un giorno dalla chiusura del mercato. Discorsi prematuri, la Roma adesso deve seguire con attenzione il mercato in entrata degli azzurri per poi capire se ci potranno essere i presupposti per intavolare una trattativa sul prestito con obbligo di riscatto. Una cosa però è certa, anzi due: Raspadori vuole giocare di più, Ranieri lo accontenterebbe volentieri.
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