Corriere dello Sport – Richardson, il bronzo alle Olimpiadi e Pogba come modello

Corriere dello Sport – Richardson, il bronzo alle Olimpiadi e Pogba come modello

2024-08-14 23:34:16 Continuano i commenti sui social network a seguito dell’ultima notizia riportata dal Corriere dello Sport:


Alla rivista francese “So Foot” ha raccontato che il suo modello è stato Paul Pogba, anche se da bambino adorava i dribbling di Robinho. Amir Richardson ha una specialità: catturare palloni e distribuirli. Pressing, energia, un metro e 97, ventidue anni, mancino. Ordine e sostanza. “La pépite du Maroc”, così l’ha definito il giornale Le Parisien. Nella scorsa stagione, con la maglia del Reims, ha vinto in Ligue 1 il 74% dei tackle. E alle Olimpiadi di Parigi ha aiutato il Marocco, guidato da Tarik Sektioui, a conquistare una storica medaglia di bronzo: 93,4% di passaggi riusciti, sei partite da titolare e un gol all’Iraq.

COSTA AZZURRA. È cresciuto davanti al mare di Antibes, tra Cannes e Nizza. Da piccolo era tifoso dell’Olympique Marsiglia e il suo idolo era Lucho González, argentino, soprannominato “el comandante”, nessuna parentela con Nico. Suo padre è Michael Ray “Sugar” Richardson, 69 anni, ex campione della Nba, playmaker dei New York Knicks, selezionato quattro volte per l’All-Star Game tra il 1980 e il 1985. «Conservo le maglie di tanti fenomeni del basket, come Magic Johnson, Julius Erving e Allen Iverson», ha dichiarato il nuovo centrocampista della Fiorentina a “So Foot”.

I SUOI MAESTRI. Amir era stato convocato nella Francia Under 20 da Bernard Diomède, ma più avanti ha scelto la nazionalità di sua mamma, Ilham Ngadi, nata a Fez. Ha cominciato a giocare nell’As Fontane Antibes. Ha fatto parte dell’Under 17 del Nizza. Nel 2019 è stato portato al Le Havre dal capo degli osservatori Franck Sale, che aveva scoperto in passato Paul Pogba, Ousmane Dembélé, Benjamin Mendy e Steve Mandanda. Emerse Faé ha seguito la sua evoluzione. Poi ha lavorato con due allenatori che l’hanno saputo valorizzare: Paul Le Guen (tre titoli sulla panchina del Lione) e lo sloveno Luka Elsner. Nel 2022-23 è stato uno dei protagonisti del campionato di Ligue 2 vinto dal Le Havre: primo posto, solo 3 ko, migliore difesa (19 gol subiti). Richardson è stato inserito nella Top 11 del torneo. Era il mediano-regista, si muoveva tra Victor Lekhal e Yassine Kechta.

L’INTUIZIONE. Pol-Édouard Caillot, direttore sportivo, l’ha scelto per il Reims: sua l’idea di acquistarlo nel 2022. Affare da due milioni. Richardson è rimasto in prestito al Le Havre fino all’estate del 2023. Positivo l’impatto con la Ligue 1. Ventotto presenze, quattordici da titolare, tre gol (al Brest, al Tolosa e allo Strasburgo), un assist nella gara con il Clermont. Nel 4-2-3-1 si è mosso all’inizio accanto a Matusiwa, preso a gennaio dal Rennes. Dopo Le Guen ed Elsner, Will Still è il tecnico che ha inciso di più sulla sua crescita: inglese, 31 anni, costato al Reims una multa fissa di 27.000 euro a partita in quanto non aveva ancora conseguito il patentino. Dagli esordi con l’Under 14 del Preston North End al calcio francese: ora ha firmato per il Lens, dove il suo centravanti sarà Nzola.

I CAMPUS DI BASKET. Preziosi i consigli di Yann Kombouaré, dirigente del Reims. Walid Regragui, ct del Marocco, gli riconosce notevoli potenzialità: forza atletica, resistenza, disciplina tattica, visione di gioco. Prima di sposare il calcio, Richardson aveva partecipato a una serie di campus di basket negli Stati Uniti. A livello di Nba è affascinato dai Memphis Grizzlies di Ja Morant. Il Tottenham si era interessato negli ultimi mesi al play della Fiorentina: era uno degli obiettivi di Ange Postecoglu. Sondaggi anche da parte del Leicester. L’Italia fa parte del suo destino: suo padre ha giocato nella Virtus Bologna, così come a Forlì e a Livorno. Non ha rimpianti per la rinuncia alla maglia della nazionale francese. «Ho scelto il Marocco per tanti motivi. Ha prevalso il forte legame con mia madre», ha spiegato a Le Parisien.



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