“Era una questione di gioco d’azzardo”
Giorni caldissimi per il calcio iberico!
L’ex giocatore del Girona ha dichiarato a ‘El Larguero’ che nessun club gli ha mai offerto denaro
Il trambusto continua dopo il reclamo di Aday e la successiva risposta della Liga
Il calcio spagnolo è scosso da un nuovo scandalo dopo le parole di Aday Benítez, ex giocatore del Girona, nel programma ‘El bar de Sique’ dove ha parlato di un tentativo di acquisto per 50.000 euro in una partita contro Córdoba.
Per questo l’ex calciatore e attuale collaboratore di Cadena SER in spazi come ‘Què t’hi jugues’, È intervenuto ieri sera a ‘El Larguero’ per approfondire l’argomento.Aday Benítez ha sottolineato che si trattava di “una questione di scommesse” in quella partita Córdoba-Girona nell’ultima giornata della stagione 2016/17 in LaLiga SmartBank, in cui nessuno dei due aveva nulla in gioco. Aday ha voluto chiarire che nessun club è stato coinvolto nel tentativo di acquistoma che si trattava esclusivamente di gioco d’azzardo.
Alcune dichiarazioni per le quali LaLiga ha sporto denuncia al Centro nazionale di polizia per l’integrità nello sport e nel gioco d’azzardo (CENPIDA).
Aday è stato persino sopraffatto dal trambusto dopo le sue dichiarazioni: “Mi ha sorpreso e arrivi al punto di pensare che puoi pentirti di aver raccontato un semplice aneddoto. Questo da 50.000 euro quando mi si avvicinano per propormelo, ovviamente penso già ‘che pazzia è questo’. Ho persino paura perché è una cosa molto seria. Ma io sono una persona istruita e nel passaggio per arrivare a quell’ultima partita mi dicono che posso incontrare i miei compagni di squadra”.
Interrogato su quell’incontro a ‘El Larguero’, l’ex giocatore del Girona ha raccontato: “Era personalmente. Mi ha detto ‘potresti vincere fino a 50.000 euro’. Sono istruito e gli ho detto che non era la persona giusta. A quel tempo non avevamo le informazioni che ora ci danno i club per denunciare tutti questi casi. L’unica cosa che mi era chiara era che non potevo accettarlo, né per vincere né per perdere o per altro. Ciò che si dice sia per perdere, ovviamente è per perdere, perché vincere è più difficile. Immagino che la scommessa sia sempre perdente, immagino”.
“In quella particolare partita, né noi né Córdoba abbiamo giocato nulla. Ho capito che si trattava di un problema di gioco d’azzardo. Non gli ho dato molto più palla perché non ero interessato all’argomento. Ma queste cose immagino che le persone sappiano che accadono. L’ho spiegato come un aneddoto, ma non succede da qui. In effetti, onestamente, non so nemmeno chi sia la persona. Non ricordo nemmeno la sua faccia“, ha indicato.
“Può darsi che l’abbia detto a una compagna, la verità è che non ricordo, onestamente. Ma all’epoca mi ha anche dato… ‘ospite’. Mi trovo in una situazione che non mi è mai capitata e non voglio essere coinvolto qui. La mia idea era di evitarlo completamente“, ha continuato raccontando Aday Benítez.
Interrogato da Manu Carreño sul fatto che pensasse di denunciare i fatti, l’ex giocatore ha dichiarato: “Non sapevo nemmeno chi fosse la persona. Non l’ho mai più vista in vita mia. Mi ha detto ‘se vuoi saperne di più posso venire qui e posso farlo…’. Non ho più avuto notizie di quella persona”.Aday ha voluto precisare che nessun club c’entra: “Mi è successo una volta, mi è successo questa volta. Quello che ti dico ti dà anche rispetto perché non sai dove stai andando. e fortunatamente ho potuto evitarlo in questo momento. E lì non è più uscito. Non ho avuto più occasioni come questa o altro, né negli spogliatoi né altro. E soprattutto ho visto alcune commenti là fuori: nessun club mi ha mai chiamato offrendomi un euro. Non ho mai ricevuto quella chiamata da un club. Ho visto alcuni commenti… nessun club mi ha mai chiamato offrendomi neanche un euro, voglio essere molto chiaro. Mai”.
In merito alla denuncia che LaLiga ha sporto al riguardo, l’ex squadra di Montilivi ha dichiarato: “Uno spavento, davvero. Sono tranquillo perché so che non troveranno mai niente per me, perché io non ho mai ricevuto niente. E la gente chi mi conosce metterebbe la mano sul fuoco per me in quello, alla fine è quello che ti dicevo, nel contesto in cui eravamo, ti ho spiegato un aneddoto che è curioso e alla fine te lo ricordi perché è qualcosa di forte, ovviamente, ma a quel tempo non c’erano discussioni informative su come si potesse denunciare questo”.
“Era chiaro che non si poteva scommettere, ricevere denaro da scommesse o cose del genere. E in nessun contesto lo farei, è ovvio, questo è clamoroso, ma soprattutto, nel caso che fosse… Eravamo appena stati promossi, a 29 anni andavo a giocare in Prima Divisione, avrei rischiato la mia carriera per 50.000 euro? È irrealizzabile. Ma uno è educato e ascolta, perché quando entrano ti seducono ‘ciao Aday, come stai? Come stai? Congratulazioni per la stagione, per la promozione. Ehi, ho una proposta…’.
Infine, si è scusato con i colleghi che sono stati colpiti. “Vorrei chiarire che se qualche giocatore è stato colpito… In realtà ci sono ancora giocatori in quella rosa di quella stagione che hanno molto merito di essere lì, hanno portato il club al top in questi anni. Non volevo fare riferimento a loro li apprezzo molto. Se in qualsiasi momento ti ho infastidito con questo commento, mi dispiace, ti apprezzo davvero come partner”.
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