Questa mattina il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè ha partecipato ad una conferenza stampa all’intero dello Stadio Artemio Franchi, all’interno della quale il dirigente ha avuto modo di trattare alcuni dei temi del calciomercato gigliato. Queste le sue parole:
“Abbiamo aspettato l’inizio della stagione per incontrarci in maniera di fare un punto più completo di ciò che è successo in questi mesi. Il campionato è finito il 29 maggio e non abbiamo avuto più occasione di incontrarci. Sono uscite tante voci ed indiscrezioni in queste settimane ed oggi sono qui per fare chiarezza e un punto finale sulla stagione precedente. Secondo noi è stata una grande stagione anche se è vero che potevamo fare qualcosa in più, perché ad un certo punto potevamo arrivare anche più su, ma venivamo da una stagione deludente e ne abbiamo fatti 22 in più della scorsa stagione, oltre a a limare molto il gap con le grandi del campionato. Quello che abbiamo fatto è stata una grandissima. Abbiamo raggiunto l’Europa, obiettivo principale di tutti noi e da sempre palcoscenico ideale della Fiorentina. Questo ci ha portato sicurezza ed identità, siamo contenti. Allo stesso tempo pero non ho visto però un riscontro positivo all’esterno, come se avessimo fatto qualcosa di scontato. Non è stato dato il giusto merito alla squadra e alla società. Non so perché , mi sono fatto tante domande ma non mi sono ancora risposta. Oggi comunque sono qui per darvi qualsiasi delucidazione dal punto di vista sportivo”.
Il direttore sportivo ha anche risposto alle varie domande sull’addio di Lucas Torreira, ed il conseguente interessamento per Mandragora: “La prima domanda è subito su una situazione polemica non su come sia andata la stagione, ma non importa. La vicenda Torreira la spiego in maniera semplice. Il calciatore viene chiamato da me, che ho forte voluto a Firenze visto il passato vissuto insieme alla Sampdoria. Mi ha dato certezze tecniche, per ciò il ragazzo va ringraziato. Era stato detto che noi avessimo fatto un’offerta al ribasso per il giocatore ma in realtà quando l’ho chiamato i primi di Aprile, visto che per fare il prestito e diritto avevamo dovuto mettere la somma di 15 milioni per non far fare una plusvalenza all’Arsenal, gli offro un quinquennale per ammortizzare poi la spesa. Inoltre mi permetto di dire che se vai a proporgli una cosa del genere, lo vedi anche come possibile bandiera del futuro. Gli offriamo 2, 5 milioni e mezzo per cinque anni, più bonus. Non mi sembra una proposta al ribasso, anzi molto vantaggiosa. Li c’è staa una chiusura netta da parte dell’agente e di Lucas che non hanno voluto e allora le cose sono cambiate. Allora quando inizi cosi qualche cosa cambia e, nel mese e mezzo successivo, Amrabat ha fatto alla grande dandoci ulteriori garanzie proprio perche potevamo utilizzare il play con altre caratteristiche più utili al nostro gioco. A quel punto ci siamo parlati assieme col tecnico e abbiamo dovuto decidere tra Amrabat o Torreira? Noi abbiamo scelto tutti insieme Torreira. Il perché di Mandragora? Perché è un calciatore italiano, che conosciamo molto bene e che ci può dare più soluzioni dal punto di vista tattico. Può giocare da play, da mezzala, e a due. Lo conosco dal punto di vista comportamentale ed è un top player da quel punto di vista. Abbiamo convinzione che tante cose che non ha con il nostro mister possa comunque migliorare. Siamo contenti del suo arrivo”
Ha poi speso alcune parole per la reazione di Firenze al traguardo raggiunto la scorsa stagione, per poi commentare i profili di Jovic e Dodò: “Non ho detto che ci ha dato fastidio la reazione della piazza. Ho detto solo che personalmente mi è dispiaciuto non sentire quel calore e quell’emozione da condividere tutti insieme. Già dal giorno successivo è nata subito la polemica Torreira, non abbiamo avuto neanche 24 ore per gioire del traguardo raggiunto ed è un peccato. Sia per i calciatori che c’erano, che per l’allenatore che per la società. Jovic? Ti posso garantire che stiamo ancora trattando e discutendo con il Real. Ci piace molto e non posso nascondermi dietro un dito, ma l’esperienza del calcio mi ha insegnato che prime le operazioni prima vanno chiuse. Finchè non sono chiuse è inutile parlarne. La stessa cosa vale per Dodò. Sono due giocatori che ci piacciono e che stiamo fortemente seguendo”.
Ha poi parlato del budget per il mercato e di cosa rappresenti l’Europa per il club: “Serve fare un excursus di cosa è la Fiorentina. Quando Commisso è arrivato nel 2019 il monte ingaggi era circa di 50 milioni di euro mentre le entrate erano circa 90 milioni, considerando che parliamo della stagione prima del covid. Nel 2021/2022 abbiamo avuto uno tetto stipendi di circa 70, un 18% in più dell’anno precedente. Mentre il fatturato è calato da 91 milioni a circa 80, un 15% in meno. Questo dimostra che c’è gran voglia di investire. Sotto il profilo dell’investimento, se un calciatore è forte la Fiorentina lo può comprare ma sullo stipendio è certo che noi non possiamo competere con le big d’Europa. E’ legittimo pensare di migliorare quanto conquistato lo scorso anno? Non c’è squadra che non voglia migliorarsi rispetto all’anno precedente e per questo noi vogliamo sempre migliorare. Quest’anno poi abbiamo più esperienza. Bisogna ripartire dall’ottima stagione dello scorso anno: ormai anche Italiano è un anno che è qui quindi tutto dovrebbe essere più facile per tutti. Dirti che puntiamo ai 40 punti e poi vediamo sarebbe una risposta senza senso. Non ci diamo obiettivi precisi anche per la forte concorrenza che ci sarà nel prossimo campionato, ma cercheremo solo di migliorare giorno dopo giorno. La Conference League è stata una sorpresa per tutti quanti. la vittoria della Roma ci da la conferma che è una competizione a cui serve tenerci, vogliamo affrontarla nel migliore dei modi: stiamo lavorando per creare una rosa all’altezza della situazione per le tre competizioni, non dimentichiamoci la Coppa Italia, con i giusti doppioni di qualità ed esperienza. Ci auguriamo di arrivare il prima possibile ad avere un gruppo adeguato per affrontarla”.
Ha poi parlato del suo rinnovo con il club, della possibile partenza di Milenkovic e di quale potrebbe essere la formula di acquisto di Jovic: “Non ci sono problemi sul mio contratto, tutto apposto. Siccome stiamo ancora trattanto su Jovic non posso dare una risposta precisa. Posso dirti che è un calciatore che vogliamo, ogni pista è aperta. Su Milenkovic rispondo in maniera chiara e precisa. Il ragazzo sta qui da 5 anni e l’anno scorso il rinnovo è stato un gesto d’amore da parte suo, visto che ha rifiutato un’importante offerta dall’Inghilterra. Quest’anno ci siamo lasciati con il discorso che l’Europa con noi gli avrebbe fatto piacere, ma non possiamo negargli il passaggio ad una grande squadra. Il nostro rapporto con lui è veramente eccezionale e posso garantire che qualsiasi decisione verrà presa insieme. Sul mercato, come sempre fatto nelle ultime sessioni di mercato, ci faremo trovare pronti. Tra gennaio e l’estate scorsa abbiamo fatto un sacco di innesti, il nostro gruppo è sempre a lavoro”.
Il direttore sportivo poi è tornato a fare chiarezza sulle possibilità economiche della Fiorentina: “Il calcio di oggi non ti consente di fare follie, i nostri ricavi sono quelli. Mi sembra che da parte del nostro presidente non sia mai mancato nulla, i nostri investimenti li abbiamo sempre fatti. Abbiamo dei parametri da rispettare, però mi sento molto sereno sotto questo punto di vista. Adesso ogni squadra deve fare attenzione al bilancio, basta vedere le ultime decisioni su alcuni rinnovi dei loro top player. Basta vedere ciò che è successo a gennaio con Dusan. Lo abbiamo venduto e pacendo un’operazione importante ad un anno e mezzo dalla scadenza, evitando di perderlo a zero. Il calcio sta prendendo una direzione sempre più aziendale, come è giusto che sia, dove bisogna fare i conti con i fatturati”.
Parole al miele anche per Vincenzo Italiano: “Il suo rinnovo è stato da sempre il nostro primo obiettivo ma non abbiamo mai dubitato su Italiano ed il suo futuro. Durante il periodo di contrattazione del contratto noi non abbiamo mai smesso di parlarci, ci siamo sempre incontrati o parlati con continuità. Siamo sempre andati avanti con tranquillità, potevamo mettere la firma sul contratto anche oggi al ritorno della squadra. Italiano ci da continuità e la consapevolezza di avere un allenatore con le idee chiare. Abbiamo uno splendido rapporto con lui, ci piace come lavora e la squadra lo segue. Meglio di cosi non potevamo chiedere”
Guardando il futuro, ha risposto alle tante domande su giocatori ultimamente accostati ai viola: “Praet e Puig non ci interessano e non li abbiamo mai trattati. Dennis è un calciatore che conosco molto bene, forte ma per caratteristiche non è il calciatore che andremo a cercare. A Puig invece non ci abbiamo mai pensato. A centrocampo in questo momento siamo 5, più Castrovilli e Zurkowski che vogliamo vedere da vicino visto che ha tanto mercato: ce lo chiedono tutti, vediamo com’è. Noi comunque non abbiamo fretta, siamo al 5 di Luglio, è vero che il campionato inizia prima e c’è la Conference c’è ancora tanto tempo. Adesso tutto ciò che facciamo è condiviso al massimo: dalla proprietà, da me e dall’allenatore. Perciò adesso se faremo bene avremo fatto bene insieme, se faremo male avremo fatto male insieme. Grillitsch è un giocatore che abbiamo seguito da tanto, ed essendo a parametro zero ci interessava. Non ci è piaciuto il discorso del papà e dei pagamenti che voleva. Noi decidiamo con chi lavorare e non è vero che litighiamo con tutti. Siamo una società ambita dagli agenti, visto che paghiamo in tempo sempre tutti. Detto questo però non possiamo sempre pagare più commissioni degli altri”
Valutazioni anche per quanto riguarda altri profili avvicinati alla Fiorentina: “Per Gollini siamo vicini e speriamo di averlo al più presto. Saremo contenti nel momento in cui firmerà, però i rapporti con l’Atalanta sono ottimi e cercheremo di chiudere l’affare entro fine settimana. Aveva qualche giorno in più a disposizione per il fatto che era in Nazionale. Abbiamo visto tanti portieri e abbiamo scelto quello con caratteristiche che più rispecchiano il desiderio del Mister. Dragowski? Al momento ancora non ho novità, stiamo cercando insieme la soluzione migliore per tutti. Ranieri via? Incontrerò il suo procuratore nei prossimi giorni”
Spazio anche per parlare del futuro di Kokorin, praticamente da sempre ai margini della squadra: “Il discorso è semplice. Purtroppo è un’operazione che non è andata bene, mi sono sempre assunto le mie responsabilità. La cosa incredibile è che nell’ultimo periodo però ha fatto bene, e anche il mister ha deciso di vederlo in ritiro per capire cosa potrà dare a questa squadra. Anche per quanto riguarda un eventuale cessione verrà concordata senza problemi con il suo entourage. Lui ha molto mercato in Russia, ma come potete immaginare è una scelta non semplice quella di tornare adesso. Parte con noi e poi vedremo cosa succederà”.
Parlando delle cessioni e degli addii, il direttore è voluto tornare anche sul capitolo portiere: “Abbiamo visto più portieri e la decisione presa è stata condivisa dal mister e dallo staff. Se sarà Gollini è perché il mister ha voluto lui. Per quanto riguarda Dragowski stiamo cercando qualcosa che va bene ad entrambe le parti. Personalmente sono molto attaccato a lui e per questo vorrei il meglio per lui. Adesso prenderemo calciatori funzionali al nostro progetto. Mi avete citato l’addio di Odriozola, ma va tenuto presente che negli ultimi mesi ha fatto due partite. Mandragora sostituirà Torreira e siamo fiduciosi. Vlahovic è stato sostituito con Cabral e Piatek. Coi procuratori non siamo stati danneggiati dalle nostre prese di posizioni. Non abbiamo nessun impedimento e preclusione”