GdS – Roma, Pinto analizza il mercato: “Zaniolo mai vicino alla cessione”

GdS – Roma, Pinto analizza il mercato: “Zaniolo mai vicino alla cessione”

2022-09-02 15:25:25 Lettori di JustCalcio.com, vi riportiamo in versione integrare l’ultima notizia di calciomercato della rosea:

Il gm giallorosso tira le somme sul mercato: “Frattesi? Io sono così: mi viene detto un costo e se ho i soldi bene, altrimenti niente. Farò di tutto per far rimanere Cristante”. E poi a sorpresa spunta anche Mou…

Chiara Zucchelli

Zaniolo mai vicino alla cessione, un tentativo per Solbakken a gennaio, se non qualcosa di più, il monte ingaggi che non è aumentato, le operazioni creative, la volontà di rinnovare il contratto di Cristante, la trattativa saltata per Frattesi, l’impossibilità di prendere ora un difensore, la squadra migliorata: come consuetudine, il giorno dopo la fine del mercato il gm della Roma, Tiago Pinto, incontra i giornalisti e racconta le sue verità. Partendo, inevitabilmente, da che squadra consegna a Mourinho oggi: “È migliorata, più forte, ha più soluzioni e più qualità, siamo il quarto gruppo più giovane della Serie A con un equilibrio tra ragazzi e giocatori esperti. Il nostro valore più grande è l’allenatore. Ci aspettiamo di fare meglio rispetto allo scorso anno, ma guai a parlare di scudetto: non vogliamo nasconderci, ma faccio fatica a pensare a maggio quando siamo ancora a settembre. Dobbiamo credere che possiamo vincere tutte le partite, questo sì”.

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L’intruso

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A proposito di Mourinho, mentre Pinto raccontava di come a Roma tutti, ogni volta, gli chiedano “un piccolo sforzo per il difensore, un piccolo sforzo per Dybala, un piccolo sforzo per Belotti”, dalla porta in fondo alla sala stampa spunta proprio Josè: “Un piccolo sforzo direttore”. Pinto ride, Mou pure, segno che il clima è buono: “Siamo una famiglia, anche con la proprietà, tutti allineati”.

Zaniolo e i rinnovi

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Su Zaniolo e gli altri rinnovi Pinto dice: “Nicolò non è mai stato vicino alla partenza, adesso che è finito il mercato pensiamo al resto. Lui non è mai stato un problema, ho chiamato Vigorelli mezzora fa, prima della conferenza, per dirgli che dovremo fare adesso il calendario dei nostri meeting. Ne dobbiamo discutere altri, al tempo giusto, ma posso dire che per quanto riguarda Bryan Cristante lui sa quello che pensiamo io e la società. Resterà a Roma tanti anni, farò di tutto per farlo rimanere”. E il suo, di rinnovo? “Per venire qui ho lasciato l’amore della mia vita, il Benfica, e sono felice e perfettamente allineato con società e allenatore. E poi il mio contratto (ride, ndr) scade nel 2024, non sono come i calciatori che chiedono il rinnovo…”.

Frattesi e Solbakken

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Altri nomi sono quelli di Frattesi e Solbakken, giocatori che a Pinto piacevano e piacciono ancora: “Frattesi è il mio preferito della Serie A, esclusi i romanisti, sarà uno dei più forti anche dell’Italia, ma non uso la stampa per fare la trattativa, è la prima volta che lo nomino. Se una parte parla spesso (in riferimento alle varie dichiarazioni di Carnevali, ndr) sembra che sia tutto come dicono loro, ma non è così. Io sono molto tedesco: non faccio passare mesi per 2-3 milioni. Mi viene detto un costo: se ho i soldi bene, altrimenti niente. Solbakken? Avevo letto che aveva firmato per altri club (il Napoli, ndr). Se non è così ci proveremo”. Anche perché, parole sue, Tiago Pinto è uno che “non molla mai. Vediamo cosa riusciamo a fare con Coric e Bianda, ci sono ancora mercati aperti”.

Tra passato e futuro

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I due ragazzi, dice Pinto, “sono anche vittime di situazioni pregresse” e a quelle fa riferimento quando parla della sostenibilità economica della Roma e del FairPlay finanziario: “Ci sarà il tempo giusto per parlane, ma la sostenibilità finanziaria è molto importante per il nostro progetto, i milioni spesi non sempre si legano alla qualità, come nel caso di Dybala, che ha ovviamente qualità ma è arrivato a zero. La Roma aveva un’eredità pesante e sappiamo il percorso che dobbiamo fare, è la nostra realtà, lo sapevo, l’ho sempre saputo. Di certo, il prossimo direttore sportivo avrà una vita più semplice della mia, è il mio obiettivo. Dobbiamo essere bravi con queste limitazioni a fare un buon lavoro. Non è normale che negli ultimi 10 anni la Roma abbia più venduto che comprato, per questo abbiamo cercato di essere creativi, come tipo di operazioni, e per questo, da quando ci sono io, abbiamo ridotto il monte ingaggi di 20 milioni. Anche perché – aggiunge Pinto – tutti i giocatori arrivati hanno rinunciato a dei soldi per essere qui”. Il merito è suo, della proprietà e di Mou: “I Friedkin fanno capire la serietà di questo progetto, non parlano molto ma fanno i fatti. Poi c’è Mourinho, che chiaramente ha più capacità attrattiva di altri allenatori, sarebbe stupido da parte mia non ammetterlo. Abbiamo fatto 57 operazioni, non sono totalmente soddisfatto, ma quest’anno non mi dò un voto come un anno fa. Di certo, non ho bisogno di marchette (testuale, ndr) per fare il mio lavoro. La pressione? Nella vita – chiosa Pinto – me la mettono solo i miei genitori e mia sorella”.



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