Il Tribunale provinciale ratifica la condanna di Hugo Mallo per abuso sessuale sulla donna che era la mascotte dell’Espanyol

L’Ottava Sezione del Il Tribunale provinciale di Barcellona ha respinto il ricorso presentato da Hugo Mallo in relazione ai fatti per i quali è stato condannato lo scorso settembre. In quell’occasione, il Tribunale Penale Numero 19 di Barcellona emise una sentenza in cui veniva accusato di un crimine sessuale contro la donna che lavorava come mascotte dell’Espanyol. Alcuni fatti che ora sono stati ratificati da un’autorità superiore.

In questa occasione la Corte, composta da sei giudici, ha confermato integralmente e all’unanimità il motivo della condanna contenuta nella sentenza di tre mesi fa: “Si è giunti alla piena convinzione che i fatti siano accaduti esattamente come li aveva riferiti la vittima.“, spiegano i loro onori nella risoluzione. Una sentenza che revoca la presunzione di innocenza a cui Hugo Mallo aveva cercato di basarsi, accettando la testimonianza della vittima e le prove multimediali presentate.

Cinque anni dopo quello che è successo

Sono passati più di cinque anni da quello che si è potuto vedere in quella partita tra Espanyol e Celta de Vigo e la risposta rimane la stessa. Il passato 24 aprile 2019 Entrambe le squadre si affrontarono quando, nel consueto saluto tra i giocatori di entrambe le squadre, l’allora capitano della squadra di Vigo Le ha toccato il seno senza il consenso della lavoratrice che fungeva da mascotte dell’Espanyol, Carme Coma..

Infatti, dopo quelle immagini che si potevano vedere nella trasmissione della partita stessa, il 11 luglio Quell’anno si svolse un processo orale in cui il giudice Salvador Roig Tejedor vide provata l’accusa del querelante contro il calciatore imputato: “Con l’intenzione di soddisfare il suo umore libidinoso e minare la sua integrità sessuale, le ha messo le mani sotto il costume e le ha toccato i seni, costringendo la vittima a fare un passo indietro e respingere l’imputato con la mano destra.“ha detto nella sua frase.

Ora, Hugo Mallo dovrà confrontarsi una multa di 7.000 euro oltre al pagamento integrale delle spese processuali. Una sentenza che stimava che non dovesse essere inflitta la pena minima perché “non vi è stato alcun atto di costrizione o di pentimento da parte dell’imputato nei confronti della vittima”, secondo lo stesso atto del tribunale.