In Copertina – Ranieri l’ha rifatto: dopo Totti-De Rossi la mossa Pellegrini nel derby|Primapagina
2025-01-06 15:20:00 Riportiamo di seguito quanto pubblicato poco fa da CM.com:
L’ha rifatto. Claudio Ranieri l’ha rifatto. Ancora una volta, al cospetto del derby, l’allenatore giallorosso si scatena e, contrariamente allo stile delle sue scelte, sempre molto coerenti e raramente azzardate, ci ha azzeccato di nuovo.
È ancora nella memoria di tutti la doppia inattesa sostituzione avvenuta all’intervallo del derby del 2010: fuori Totti e De Rossi, dentro Taddei e Menez. Fuori Totti e De Rossi? Sul serio? Sì, sul serio. E con la Roma sotto di un goal. Il finale di quel derby lo ricordano tutti: Roma in grado di capovolgere il risultato e sfiorare, prima della debacle contro la Sampdoria, lo Scudetto conquistato poi dall’Inter di Mourinho.
Ieri la sorpresa non è arrivata all’intervallo, bensì già al momento della lettura delle formazioni ufficiali. Lorenzo Pellegrini titolare. Nulla di strano, verrebbe da dire a chi segue distrattamente il campionato. E invece, forse, è stata una scelta ancor più azzardata di quella, più celebre, dalla quale sono passati quasi 15 anni (eh sì, ragazzi, accettiamolo, 15 anni).
È stata probabilmente ancor più azzardata per vari motivi. Perché Pellegrini e la Roma sembravano a un passo dall’addio, perché le recenti prestazioni del centrocampista giallorosso avevano spesso lasciato a desiderare ques’tanno e perché lo stesso Ranieri aveva spiegato, pochi giorni prima, che Pellegrini soffrisse troppo la pressione del pubblico di casa. E se il pubblico di casa fa pressione già nelle gare “normali”, figuriamoci in occasione di un derby visto da molti come l’unica chance per riscattare un girone d’andata disastroso.
E invece Ranieri, invogliato proprio da un confronto avuto col suo numero 7, ha capito che quello era proprio il momento giusto. Il momento da dentro o fuori, quello in cui Pellegrini stesso sapeva benissimo che non ci sarebbero state, probabilmente, altre occasioni per riconciliarsi col suo pubblico. Con i suoi tifosi. Con quei tifosi con i quali per anni ha condiviso la curva, da tifoso anch’egli. A volte le troppe motivazioni provocano un’implosione, ma non è stato questo il caso. Pellegrini, che in effetti aveva iniziato in maniera un po’ impacciata, a più riprese invitato da Paredes ad avanzare il proprio raggio d’azione, ha fatto ciò che ultimamente non faceva più: si è preso un’enorme responsabilità e, una volta ricevuto il pallone al limite dell’area, invece di tentare un assist, ha provato la giocata che ha cambiato la storia del derby e, probabilmente, della sua carriera: ha fatto tutto da solo e ha calciato in porta un pallone che, se fosse finito in Curva Nord, avrebbe attirato su di lui i fischi di entrambe le tifoserie. E invece, quella traiettoria perfetta, ha generato il silenzio dei tifosi laziali e il boato di quelli romanisti che hanno scandito con decisione il suo cognome al momento dell’annuncio dello speaker.
Il capolavoro di Pellegrini, non il primo, rimarrà nella storia recente del derby della Capitale. Il capolavoro di Ranieri, tutt’altro che il primo, resterà ancora una volta nella storia della Roma. Una Roma che, ancora una volta, nel momento di massima difficoltà ha chiamato al suo capezzale un allenatore che di miracoli ne ha fatti tanti, ma al quale probabilmente uno riesce sempre meglio degli altri: ridare vita alla Roma. E così, Hummels è sempre più leader di una difesa che ha ritrovato in Mancini e Ndicka due punti di riferimento che sembravano essersi smarriti. Paredes è tornato al centro del gioco e Konè, con l’argentino al suo fianco, cresce di partita in partita. Saelemaekers a destra ha finalmente colmato il vuoto esistente da anni (va detto, per onestà, che Juric non ha mai potuto disporre del belga), Angelino sgravato dal ruolo di “braccetto” ha tutto un altro impatto e, soprattutto, Dybala è tornato ad essere Dybala.
Questo non significa che la Roma non abbia più problemi o che non commetterà altri passi falsi, sia chiaro. Ma se rapportiamo la Roma raccolta esanime da Ranieri a quella vista nel derby ci sono pochi dubbi: sir Claudio ha fatto un altro miracolo.