Juventus, riflessioni su Thiago Motta. Per la dirigenza ha avuto grossi limiti in questa stagione|Primapagina

2025-02-27 01:13:00 Avrebbe del clamoroso, e quindi prendiamo con le pinze l’ultima notizia di Calciomercato.com:
2025-02-27 01:13:00 Avrebbe del clamoroso, e quindi prendiamo con le pinze l’ultima notizia di Calciomercato.com:
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E adesso, al via alle riflessioni. Non che prima non se ne facessero all’interno della Continassa, ma l’eliminazione dalla Coppa Italia è una mazzata oggettivamente differente, è un fendente che colora di nero l’umore della Juventus, e rende nettamente più grigio il futuro. C’è foschia, sul domani della Juve, ed è evidente. Perché a non essere convinti della situazione sono soprattutto i dirigenti bianconeri, che in quest’annata avevano messo in preventivo le difficoltà dovute alla rivoluzione, ma non se ne aspettavano così tante. Di gestione. E chiaramente di risultati.
COSA PESA – Nel bilancio della dirigenza, pesa soprattutto questa settimana gettata alle ortiche: in 7 giorni la Juve ha smarrito ancora la propria identità, prima nel tumulto di Eindhoven, poi nella partita più surreale della stagione. Contro le riserve dell’Empoli e con la formazione titolare, i bianconeri non sono riusciti a superare un avversario esageratamente alla portata. E’ stato un calo fisico? Sì, certo. Però pure mentale. Non è un caso che Thiago abbia per la prima volta – e aspramente – criticato l’atteggiamento dei suoi. Non l’aveva mai fatto, si era limitato fino a quel momento soltanto ad aspetti tecnici e tattici. Stavolta ha parlato di “vergogna”, perché è un punto di non ritorno.
NON SODDISFATTI – Nell’idea della dirigenza bianconera, Thiago ha avuto grossi limiti di gestione. E a lui si imputano principalmente due elementi. Numero uno: non è stato in grado di reggere il peso di una squadra dal triplice impegno settimanale. Numero due: la lettura delle partite, che va dalle scelte di formazione iniziale e passa naturalmente per i cambi. La sensazione generale è che, insieme alla squadra, sia pure il tecnico a dover crescere. In atteggiamento, situazioni e letture. Soprattutto, nelle relazioni interne: fino alla fine Motta sta provando a ritrovare quell’alchimia che a Bologna gli sembrava qualcosa di mistico, che in uno spogliatoio come quello bianconero non ha invece trovato.
VALUTAZIONI IN CORSO – Pertanto, le valutazioni sono in corso e – nonostante le smentite di rito – è plausibile che nella pancia dello Stadium ci sia stato già un primo confronto tra Thiago e la dirigenza, anche solo per un check, anche solo per avere una spalla con cui fare riflessioni più profonde. Naturalmente, tutto internamente, senza dare credito a prime ed estreme voci. Non c’è il sentore che il progetto Motta possa saltare da un momento all’altro. C’è evidente imbarazzo per come siano andate le cose, ma il toto-nome, ecco, non è una margherita sfogliata nelle segrete stanze di Cristiano Giuntoli.
DA SOLO, DI NUOVO – Di sicuro, fa riflettere il fatto che quella di Thiago sia nuovamente l’unica voce levata al cielo dello Stadium, mentre tutto intorno regnava ancora il silenzio. Non ha parlato post partita Cristiano Giuntoli, e nella settimana in cui si richiedeva una parola da parte della dirigenza; non ha parlato Maurizio Scanavino, riflesso della proprietà. Non ha parlato nemmeno Gianluca Ferrero, il presidente di questo club. Thiago è stato evidentemente lasciato da solo, a prendersi le luci abbaglianti della disfatta, in un momento anche per lui di dolore. Come di confusione. Nessuna protezione, nessuno scudo. Sembra tutto così emblematico.