La Procura non prende misure cautelari nei confronti di Juventus e Agnelli

Il club e il suo ex presidente sono indagati per possibile falso in bilancio e creazione di plusvalenze

Già il 21 ottobre il giudice ha bocciato un embargo preventivo nei confronti della Juve di circa 437.000 euro

La Procura di Torino non prenderà misure cautelari nei confronti di Juventus o nei confronti delle persone fisiche indagatetra cui l’ex presidente Andrea Agnellia causa di un possibile falso in bilancio e della creazione di plusvalenze sul mercato che hanno causato le dimissioni collettive del consiglio di amministrazione a fine novembre.

L’inchiesta sul club torinese è in corso da un anno, ma è nelle ultime settimane che la Procura ha compiuto il passo definitivo chiedendo l’avvio del procedimento giudiziario per la Juventus, intesa come società, e dodici persone fisiche, tra cui che si trovano Agnellil’ex vicepresidente Pavel Nedved e l’ancora amministratore delegato Maurizio Arrivabene.

La Giustizia sta indagando se il club italiano avrebbe aumentato il prezzo reale di mercato dei suoi calciatori per ottenere un maggior vantaggio nella sua successiva cessione (caso di plusvalenze) e un differimento dei pagamenti di alcuni calciatori durante l’esercizio 2020 che non erano inclusi nel saldo del suddetto anno (falsificazione di conti).

Tuttavia, già il 21 ottobre, il giudice per le indagini preliminari del caso, Ludovico Morello, ha rigettato la richiesta dei magistrati di adottare misure cautelari, compreso un sequestro preventivo nei confronti della Juventus di circa 437.000 euro.

L’udienza per definire le possibili misure cautelari era prevista per il 21 dicembre, ma questo martedì, secondo l’agenzia italiana ANSA, la Procura ha rinunciato al ricorso.

Il predetto giudice ha rigettato le richieste di provvedimenti presentate dalla Procura per “mancanza di rischio di recidiva”, ritenendo che le manovre salariali erano legate all’emergenza covid e, quindi, ad un “periodo storico non più rilevante”.