Milanmania: Ibrahimovic, ora non si torna indietro. Zirkzee non deve essere come Thuram e Taremi|Primapagina

A proposito dei tanto attesi fatti, senza un top coach, servirà un grande centravanti. Sappiamo tutti che il Milan da tempo insegue il sogno Joshua Zirkzee: forse non un vero 9, lui stesso si definisce un 9 e mezzo, ma sicuramente il grande obiettivo che mette d’accordo tutti, compresa la stragrande maggioranza dei tifosi. Obiettivo quasi dichiarato, con una trattativa che ormai è venuta a galla, alla luce del sole. Arrivati a questo punto, il Milan non può permettersi di non portare a casa l’olandese. Non può permettersi di andare incontro a quella che sarebbe una figuraccia clamorosa: non può, perché non ha portato un allenatore che entusiasma e perché arriva da operazioni che sembravano in dirittura d’arrivo e poi sono sfumate. Dopo Thuram e Taremi, un’altra trattativa-telenovola fallita non sarebbe accettabile: sarebbe complicato spiegarla e farla sopportare a un ambiente che ha bisogno di fiducia (non bastano le parole di Ibra). La partita si sta giocando sul terreno delle commissioni, la dirigenza lo sapeva dall’inizio: fermarsi ora e tornare indietro sarebbe una scelta a dir poco sbagliata. Il tempo stringe ed è il caso di chiudere prima che gli Europei di Zirkzee entrino nel vivo: il rischio sarebbe quello di fare arrivare altri Club e magari di perdere l’olandese dai capelli ricci e dai piedi magici.
Nota a margine. Finalmente è arrivata da parte della Procura della Figc l’archiviazione dell’inchiesta sul passo del Milan da Elliott a RedBird. Fatto sicuramente positivo e, diciamolo, anche inevitabile: la speranza è che a breve possa essere presa la stessa decisione anche da parte della Procura di Milano. Da questo punto di vista a Casa Milan c’è estrema serenità, la stessa con cui si vuole programmare la prossima stagione.