Napoli, Conte: “Okafor non sopporta certi carichi di lavoro”. La mossa che rischia di decidere la corsa Scudetto | Primapagina

Napoli, Conte: “Okafor non sopporta certi carichi di lavoro”. La mossa che rischia di decidere la corsa Scudetto | Primapagina

2025-03-30 10:00:00 Avrebbe del clamoroso, e quindi prendiamo con le pinze l’ultima notizia di Calciomercato.com:

Noah Okafor è affaticato e rischia concretamente di saltare la sfida, da grande ex, contro il Milan che chiuderà la domenica della 30esima giornata di Serie A. Un appuntamento da non fallire per il Napoli di Antonio Conte, lanciato all’inseguimento della capolista Inter con tre punti di ritardo e un rendimento nettamente calato nelle ultime settimane. Delle ultime 7 partite gli azzurri ne hanno vinto appena una (contro la Fiorentina, lo scorso 9 marzo) e la sensazione è che il fiato inizi ad essere molto corto. Complici le rotazioni gradualmente ridotte per il tecnico salentino da una serie di intoppi di natura fisica sia negli uomini più rappresentativi (Buongiorno, Anguissa, Lobotka, Neres) che nelle seconde linee (Olivera, Spinazzola). E fra questi rientra Okafor, il presunto sostituto di Kvaratskhelia, sacrificato sull’altare del bilancio a gennaio.


Dal suo arrivo, nelle ultime ore del mercato invernale, dal Milan con la formula del prestito con diritto di riscatto, l’ex attaccante di Basilea e Lipsia è sceso in campo in appena quattro occasioni e mai dal primo minuto. Il suo minutaggio complessivo parla di quattro scampoli di gara per un totale di 36’, a causa anche di un ritardo di condizione figlio dell’ultimo complicato periodo in maglia rossonera (appena 15 apparizioni e un gol in campionato, ndr). Emblematiche le frasi di Antonio Conte sull’attaccante svizzero, in conferenza stampa, alla vigilia della sfida di domani del “Maradona”: “Okafor ha avuto un problema agli adduttori, un affaticamento ed è rimasto fermo negli ultimi due giorni. E’ un giocatore che bisogna mettere a posto e renderlo in condizione di sopportare determinati carichi. Cosa su cui sta facendo un po’ di fatica”.


Sono parole impietose ma quanto mai specchio di una realtà che al Napoli era ben nota e chiara a tutti, nonostante la prima necessità sul mercato di gennaio fosse quella di individuare un sostituto all’altezza di un calciatore come Kvaratskhelia, per non aumentare ulteriormente il gap tecnico con l’Inter nella corsa per lo Scudetto. Con Garnacho e Adeyemi tramontati per motivi differenti – il primo per questione di prezzo, il secondo poco convinto dalla destinazione – il ds Manna non è riuscito a mettere le mani su un’alternativa di livello alto, dovendo ripiegare sulla mossa last minute e low cost. Che ha prodotto, ad oggi, risultati in linea con le aspettative. Basse, molto basse.


Al netto delle riflessioni sul suo futuro a Napoli – poco propenso, per usare un eufemismo ad investire a giugno i 23,5 milioni di euro previsti per il riscatto – come si poteva pensare di aiutare Antonio Conte a gareggiare ad armi più o meno pari con una corazzata come l’Inter nel testa a testa per lo Scudetto facendo questo tipo di movimenti in sede di campagna acquisti? Se la rinuncia forzata ad Osimhen era stata parzialmente tamponata da un uomo di fiducia dell’allenatore come Lukaku e dall’ingaggio di due pedine fortemente richieste come Buongiorno per la difesa e McTominay per il centrocampo, depotenziare ulteriormente il valore della squadra e il suo rendimento offensivo (7 goal realizzati nelle ultime 7 partite di Serie A) accettando i 70 milioni di euro per Kvara, senza un’adeguata soluzione al problema, rischia di essere il vero snodo del campionato che sta privando il Napoli della possibilità di giocarsela fino in fondo.





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