Zero gol con la Juventus, uno con la Francia, quello segnato ieri sera alla Croazia nel pareggio per 1-1 di Nations League. Palla recuperata a metà campo, scambio con la punta e scatto verticale con la palla di ritorno al bacio soltanto da depositare in rete alle spalle di Livakovic. La stagione di Adrien Rabiot dal punto di vista realizzativo è stata addirittura al di sotto dei suoi standard, ma nonostante questo per la socità bianconera sono tante le riflessioni che vengono portate avanti per il suo futuro e non è escluso che alla fine la volontà di Massimiliano Allegri di trattenerlo possa avere la meglio.
CARATTERISTICHE UNICHE – Allegri lo scorso febbraio l’aveva così descritto elogiando quanto il francese riesce a dare in campo: “Rabiot è un giocatore che è stato cresciuto come se fosse un giocatore di grandissime qualità tecniche, un numero 10, invece è un giocatore di grandissima quantità che ci mette anche giocate di qualità. Ha uno strapotere fisico pauroso, ma se viene valutato come giocatore di qualità e se ti aspetti 10 gol, è un problema”
DUE OPZIONI PER IL FUTURO – Un giocatore che alla Juventus potrebbe ancora fare comodo ma, sicuramente, non alle attuali cifre. Per questo davanti a Rabiot, il cui contratto è in scadenza 30 giugno 2023, si aprono ora due opzioni. La prima porta a un rinnovo di contratto al ribasso dal punto di vista salariale che possa concedere ai bianconeri anche maggior potere in sede di una possibile trattativa per il suo addio. La seconda è quella di ascoltare le voci di mercato con la possibilità di un addio (per la Juve serve un’offerta da almeno 25/30 milioni) immediato o a parametro zero al termine della prossima annata. Allegri preferirebbe trattenerlo, perché la quantità e dinamicità che garantisce a centrocampo, con l’innesto anche di Pogba, completerebbe un reparto che con Zakaria tornerebbe a livelli importanti per supporto alle punte. E pazienza se non è e non sarà mai un calciatore da 10 gol a stagione.