“Rocchi: Fuorigioco Semiautomatico e Trasparenza per un’Esperienza di Gioco Migliore”

“Rocchi: Fuorigioco Semiautomatico e Trasparenza per un’Esperienza di Gioco Migliore”

Mercoledì 18 gennaio 2023, una data che rimarrà nella storia del calcio: Riyad, Arabia Saudita, Milan-Inter, finale di Supercopopa Italiana. La rivoluzione tecnologica applicata al calcio entra in una nuova fase, con l’introduzione del fuorigioco semiautomatico, terza tappa dopo la Goal Line Technology e il Var. La Lega A ha investito un milione di euro sul SAOT, l’acronimo che sta per Semi-AutomatedOffside Technology, e l’amministratore delegato Luigi De Siervo ha sottolineato come la Lega A abbia confermato, in campo internazionale, il suo ruolo di battistrada tecnologica.

Gianluca Rocchi, direttore di gara, ha dichiarato: “La Supercoppa non è un test, ma la gara di lancio. Il fuorigioco automatico è un aiuto importante per noi, non soltanto a livello di tempo: la prima cosa è l’accuratezza della decisione, poi conta velocizzarla. All’inizio, essendo uno strumento nuovo, potrebbe esserci qualche ritardo leggero, rispetto alla consueta applicazione, ma sarà soltanto una questione di rodaggio”.

Tuttavia, c’è molto di più oltre il SAOT. C’è un’interessante apertura del mondo arbitrale alle altre componenti del calcio, nei contenuti e nella forma. Rocchi ha giocato a tutto campo per novanta minuti, a Lissone, nella Nasa del pallone (ITC, International Broadcast Centre), aprendo porte e finestre all’esterno, brillando per lucidità espositiva e franchezza nella comunicazione. Una vera e propria rivoluzione, se si pensa ai tempi andati della Casta Fischietti, impermeabile alle critiche, lontana le mille miglia dall’ammettere un errore.

Per esempio, in materia di Var, quanto sarebbe efficace stabilire che la tecnologia possa intervenire sempre e comunque per correggere un errore, riducendo notevolmente il margine di discrezionalità arbitrale, tuttora troppo ampio. E pensate quanto sarebbe pedagogico, svelenendo polemiche e tensioni, se, dopo la partita, il direttore di gara o gli uomini del Var, o l’uno e gli altri, si presentassero per illustrare pubblicamente le ragioni delle loro decisioni, giuste o sbagliate.

Rocchi ha dimostrato concretamente quanto il designatore intenda cambiare il suo mondo. Ha anche riconosciuto la cantonata di Sacchi, mandandolo in panchina e non sospendendolo, un atto di onestà intellettuale coniugato alla saggezza: i giovani arbitri devono fare esperienza, ma, per acquisirla, sia rispettato il loro diritto di sbagliare ed essere corretti, senza venire esposti al pubblico ludibrio.

Il fuorigioco, manuale e, da mercoledì, semiautomatico, è sempre in agguato. La partita è iniziata, e l’obiettivo è rientrare in gioco. Una sfida che, grazie alla tecnologia, sembra essere più alla portata di tutti.



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Redazione di JustCalcio.com, 2023-01-15 11:00:00.