Serie A: Ibrahimovic, addio al genio ingovernabile: “Il Pallone d’oro non mi manca, gli manco io”
2023-06-05 15:18:40 Calcio italiano:
ELa domenica era il giorno dell’addio. Karim Benzemasalutato al mattino il Real Madrid e, già di notte, Zlatan Ibrahimovic (Malmoe, 1981) ha annunciato che stava ‘appendendo le scarpe al chiodo’. Un’affermazione che ha colto più di uno con un passo cambiato: era previsto il suo addio al Milan… ma non che avrebbe lasciato il calcio.
“È ora di dire addio al ‘calcio’
“Ci sono così tanti ricordi, così tante emozioni. La prima volta che sono venuto mi hai dato felicità e la seconda volta amore. Voglio ringraziare la mia famiglia e tutti quelli che mi sono vicini per la loro pazienza e voglio anche ringraziare la mia seconda famiglia, i giocatori. Ringraziare l’insegnante per la responsabilità ei dirigenti per l’opportunità. E soprattutto, dal profondo del mio cuore, grazie ai ‘tifosi’ per avermi fatto sentire a casa. Essere milanista per tutta la vita. È ora di dire addio al ‘calcio’, non a te”ha ammesso Zlatan, tra le proprie lacrime, quelle dei compagni e quelle del pubblico nel suo addio, sul ‘green’ di San Siro.
Un genio ingovernabile se ne va. ‘Ibra’, che ha esordito con il Malmoe nel 1999, può vantarsi avendo segnato in quattro decenni diversi e in sette diversi campionati. A marzo è diventato, infatti, il marcatore più anziano (41 anni e 166 giorni) nella storia della Serie A.
L’attaccante svedese lascia una ‘scia’ infinita di gol al suo passaggio Malmoe (1999-01), ajax (2001-04), Juventus (2004-06), Inter (2006-09), Barcellona (2009-10), Milano (2010-12 e 2020-23), psg (2012-16), Manchester Utd (2016-18) e galassia di los angeles (2018-19): Ha segnato 511 gol in 866 partite.
Molti di loro indimenticabili, come il cileno dai 40 metri contro l’Inghilterra che gli è valsa la vittoria del Puskas Award nel 2013, lo sperone -mettendo in mostra le sue doti di ‘taekwondo’- con cui ha battuto Buffon a Euro 2004, il suo gol maradoniano contro il NAC stabilendo fino a cinque rivali lungo la strada…
Saluta con 34 titoli nelle sue vetrine: 14 campionati -12 se escludiamo i due revocati alla Juve-, tre Coppe, 10 Supercoppe, quattro Coppe di Lega, un Mondiale per club… L’ultimo è stato lo scudetto vinto la scorsa stagione con il Milan: “Quando sono tornato in pochi credevano in noi”, ha ammesso. A livello di club manca solo la Champions League. “Vincerlo sarebbe stato meraviglioso, ma non vincerlo non fa di me un giocatore peggiore” riconoscere.
Ed è che, se qualcosa è rimasto dai suoi inizi, è l’ego. “Wenger mi ha offerto di fare un provino con l’Arsenal quando avevo 17 anni. L’ho rifiutato. Zlatan non fa provini”Ricordare. “Sono una Ferrari, ma Guardiola mi ha trattato come una Fiat”, afferma per giustificare il suo periodo grigio al Barcellona.
“Non mi manca il Pallone d’Oro, gli manco io”
A livello individuale è arrivato a confrontarsi, in momenti precisi, con Messi e Cristiano Ronaldo, ma il Pallone d’oro ha resistito. Sembra che non gli importi molto. “Non mi manca il Pallone d’Oro, gli manco io”, riconosciuto “France Football” nel 2021. “È un premio politico, vogliono ‘Mr. Perfect’. Se parli molto e dici quello che pensi, non vincerai questi premi. È più facile per loro darlo a qualcuno che è ‘Mr. Nice Guy'”, ha detto a ‘Bild’ nel 2023.
‘Ibra’ ha sempre avuto le idee chiare: “Non ho meno qualità di Messi o Cristiano, sono il migliore al mondo”. La ‘nonna’ non è mai mancata. “Un Mondiale senza di me non vale la pena guardarlo. Cristiano è il migliore in contropiede”ha detto dopo essere stato escluso nello spareggio, contro il Portogallo, di Brasile 2014.
“Un re riconosce un altro re”, tweet dopo aver scattato una foto con Juan Carlos I. Sempre su ‘Instagram’, nel 2017, si proclamò re di ‘Zuecia’, usurpando il trono da Carlos Gustavo XVI.
Nel 2017, dopo aver guidato il Manchester United alla vittoria in Europa League, è stato fatto un paragone ardito: “Sono l’Indiana Jones del calcio, ovunque vada faccio bene”. C’è però ‘un altro’ Zlatan: “Quando mi conosci ho un cuore grande, quando non lo conosci mi odi”. Ora, dopo una fine carriera segnata dagli infortuni, si ritira. Ci mancherà: genio e figura.
E questo è davvero tutto dalla redazione di JustCalcio.com.
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