Serie A: le ragioni per cui il Napoli crede in uno scudetto storico
2023-01-10 14:32:42 Notizia fresca fresca direttamente dalle aride terre spagnole. Marca, sempre interessata al calcio di casa nostra, riporta quanto segue:
OMe l’ha detto una volta un amico “Napoli vive di ricordi”… se questi sono buoni o cattivi. Dallo ‘scudetto’ dell’87, il primo di Maradona, o quando vinsero ancora tre anni dopo e prevalsero sui milioni e le stelle che il Nord Italia radunò. Ora sognano “nella città con la peggior fama d’Italia” aggiungendo un nuovo souvenir alla collezione. un altro glorioso Di festeggiamenti, strade addobbate e napoletani che sciolgono bandiere di Diego e ‘Kvaradona’ sui balconi.
E forse quel terzo ‘scudetto’ non è così lontano. Sembra, almeno, più vicino a chi scampava all”era Sarri’… oa quello che la scorsa stagione non è riuscito a vincere contro le squadre milanesi. Il Napoli è un rullo e quella sconfitta del Meazza nella prima partita del 2023 sembra già un aneddoto più che altro. Venerdì la prova del fuoco: partita al Maradona contro una Juventus che ha conquistato otto vittorie consecutive. Se ci sarà un trionfo locale, il delirio napoletano sarà già inarrestabile.
Ma… Possono davvero vincere il titolo? C’è motivo di credere che ciò possa accadere? Ovviamente. E non pochi.
materasso accumulato
Il Napoli è stato proclamato campione d’inverno con due giorni di anticipo. Anche se questo dato può essere maledetto (gli ultimi due campioni d’inverno non hanno vinto lo ‘scudetto’), è un segno della superiorità della squadra ‘partenopeo’ sul resto della Serie A: Sono sette i punti di vantaggio su Milan e Juventus, 10 sull’Inter.
44 punti su 51 possibiliPer non parlare del livello mostrato in Champions League… una sola sconfitta (contro l’Inter) e due pareggi (Fiorentina e Lecce ad inizio stagione, consecutivi). Il resto, striscia positiva dopo striscia positiva per lasciare i punti raccolti da altre squadre in panni minori.
Spalletti ha fatto evolvere il proprio ‘copione’ per passare dal pragmatismo che lo caratterizzava a Roma oa Milano al ‘calcio-spettacolo’ che propaga nel sud. Un calcio popolare che rispecchia la passione e il sentimento dei napoletani. Le posizioni sono un’etichetta, i giocatori ballano da qua a là e l’occupazione degli spazi (si confessa) è la chiave di tutto. Poi, ovviamente, c’è il livello superlativo che i suoi calciatori hanno raggiunto sotto il suo comando.
Sì, il Napoli può iniziare a ‘cadere’ da un momento all’altro, ma… Il resto delle squadre sarà affidabile e aggiungerà tutto il possibile per chiudere quella distanza? Difficile pensarci perché, finora, il Napoli è nettamente la più costante delle squadre italiane.
La spinta di un’intera città
Il Napoli ha vinto troppo poco per il Napoli. Una città affamata di titoli e festeggiamenti, per poter avere qualcosa che la faccia stare al di sopra di un nord più ricco e (quasi) sempre qualcosa di arrogante. Poter tornare ad essere il centro Italia, come con Maradona, anche solo per pochi giorni…
Napoli e Napoli stanno bene insieme. I suoni del cuore dei napoletani che amano questi colori
“Napoli e Napoli stanno bene insieme. Il contatto diretto con i ‘tifosi’ rende più facile cogliere quelle sensazioni che solo i rapporti umani stretti ti danno. I suoni del cuore dei napoletani che amano questi colori”, dichiarò Spalletti nel 2021, in conferenza stampa.
Per adesso, i ring dello Stadio Maradona (vecchio San Paolo) sono più affollati del solito e spingono la squadra verso vittorie che non sono state raccolte in altri anni. Partite in cui la squadra si è lasciata andare, partite in cui non c’è stata risposta ad un colpo rivale… ora il Napoli si rialza spinto da decine di migliaia di tifosi che aspirano a vincere ancora.
Osimhen, Kvaratskhelia… e Lobotka
Questo Napoli è una squadra che sta cominciando ad allevare stelle. Vittorio Osimhen, Per esempio. Il nigeriano è stato un acquisto costoso (oltre 50 milioni di euro dal Lilla, il più caro della storia del Napoli) ma le sue prestazioni e la necessità di avere un attaccante delle sue caratteristiche lo collocano già sopra i 100 ‘chili’. Questa stagione, che ha finalmente lasciato alle spalle gli infortuni, aggiungi 11 gol e 3 assist in 16 partite. È assolutamente dominante.
Insieme a, una delle sensazioni della stagione in Europa: Khvicha Kvaratskhelia. Costava 10 milioni, veniva dalla Georgia e ha già abbagliato il pubblico internazionale. Un esterno audace, audace, imprevedibile… e con un gol. Sono 8 gol e 10 assist in questa stagione, oltre a prestazioni come quella lasciata contro il Liverpool nell’andata di Champions League.
Ma quello che sorprende di più lo è Stanislav Lobotka. Lo slovacco, che poco contava per Gattuso, è rinato sotto Spalletti e ha superato tutte le aspettative ei livelli mostrati in precedenza. E’ uno dei ‘registi’ che comandano ‘Calcio’ e il suo rinnovo è più che meritato. Non sbaglia un passaggio, è il metronomo del leader della Serie A.
Gli acquisti hanno funzionato
In estate è scattato l’allarme. A sinistra Insigne, Mertens, Ospina, Koulibaly o Fabin. tutto sembra un dramma e si è parlato di stagione anche fuori dalla Champions League. Il risultato è stato diametralmente opposto a quello che ci si aspettava: brillare in Serie A e Champions League, con De Laurentiis (proprietario) e Guintoli (Direttore Sportivo) sorridente dal suo ufficio.
Kvaraskhelia è il fiore all’occhiello di un mercato brillante ma vale la pena menzionarlo Kim Min Jae (cosa che ha fatto presto dimenticare a Koulibaly), Mathias Olivera, Anguissa, Raspadori, Gio Simeone… o quelli arrivati anni fa: Osimhen, Lobotka, Rrahmani, Di Lorenzo o un Meret chi mette sul tavolo il dibattito del portiere italiano: Donnarumma o lui.
C’è un fondo dell’armadio
Luciano Spalletti sta sfruttando al meglio la sua rosa al 200%. Ha un undici titolare, è chiaro: Meret – Di Lorenzo, Rrahmani, Min-Jae, Olivera / Mrio Rui – Lobotka, Anguissa, Zielinski – Lozano / Politano, Osimhen e Kvaratskhelia. Come si vede, ci sono anche varianti all’interno dell’undici, il che ci lascia con “13 partenti” per il tecnico toscano.
Ma è che poi arrivano le alternative, numerose… e affidabili, come si sono dimostrate fino ad ora. Stiamo parlando di Juan Jesus, Ostigard, Ndombl, Raspadori, Elmas o Gio Simeone. E questo gennaio si è unito a un “jolly” come bereszynski per dare più opzioni a Spalletti.
E i Campioni…?
Può essere una distrazione? Ebbene, la Champions League è la competizione delle competizioni, bisogna sempre giocare al massimo… e Finora il Napoli ha dimostrato di essere più che capace di coniugare Serie A e Champions League. Hanno guidato il loro girone con il pugno di ferro contro Liverpool, Rangers e Ajax… e ora è il momento dell’Eintracht Francoforte, una rivale difficile ma abbordabile che può piazzarli nei quarti di finale.
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