Serie A: Lettera durissima di Maignan dopo aver subito insulti razzisti: contro l’Udinese, contro gli spettatori…

Serie A: Lettera durissima di Maignan dopo aver subito insulti razzisti: contro l’Udinese, contro gli spettatori…

2024-01-21 13:30:13 Fa notizia quanto riportato poco fa da Marca a proposito del nostro calcio:

Mike Maignan Sabato ha vissuto uno dei suoi momenti peggiori su un campo di calcio. Udinese-Milan è stata temporaneamente sospesa per gli insulti razzisti dei tifosi nei confronti del portiere rossonero. Al 33° minuto del primo tempo, il portiere ha lasciato il campo di gioco dopo aver sentito le urla contro di lui. Poi la partita è ripresa, ma il danno era già fatto.

Scandalo nel ‘calcio’: Udinese-Milan viene interrotta per insulti razzisti a Maignan

Non è stato il giocatore ad essere stato aggredito. Era l’uomo

Maignan

Il meta pubblicato questa mattina sui suoi social una lettera condannando quello che è successo e chiedendo che venga intrapresa un’azione. “Non è stato il giocatore ad essere stato aggredito. È stato l’uomo. È il padre di famiglia. Non è la prima volta che mi succede. E non sono la prima persona a cui succede. Ci sono stati comunicati stampa, campagne pubblicitarie, protocolli e non è cambiato nulla”, esordisce.

Complici sono gli spettatori che erano sugli spalti, che hanno visto tutto, sentito tutto ma hanno preferito tacere.

Maignan

Oggi l’intero sistema deve assumersi le proprie responsabilità. Gli autori, perché è facile agire in gruppo, nell’anonimato di una piattaforma. Complici sono gli spettatori che erano sugli spalti, che hanno visto tutto, sentito tutto ma hanno preferito tacere. Il club dell’Udinese, che ha parlato solo di interruzione della partita, come se nulla fosse, si è reso complice. Le autorità e il pubblico ministero, con tutto quello che sta succedendo, se non fanno nulla“Sarete complici anche voi”, prosegue.

Il club dell’Udinese, che ha parlato solo di interruzione della partita, come se nulla fosse

Maignan

Il sostegno ricevuto

“Te l’ho già detto e se devo ripeterlo ancora: non sono una vittima. E voglio ringraziare la mia società, il Milan, i miei compagni, l’arbitro, i giocatori dell’Udinese e a tutti quelli che mi hanno mandato messaggi, che mi hanno chiamato, chi Mi hanno supportato privatamente e pubblicamente. Non posso rispondere a tutti, ma ti vedo e siamo nella stessa situazione. È una battaglia difficile, che richiederà tempo e coraggio. Ma è una battaglia che vinceremo”.finisce.


Temperature altissime sul pianeta calcio. Ci saranno altri sviluppi? In caso affermativo vi terremo aggiornati come nostro solito!



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