Serie A: l’Italia elimina la ‘legge Beckham’: “È la distruzione del calcio italiano”
2024-01-02 06:54:25 Notizia fresca fresca direttamente dalle aride terre spagnole. Marca, sempre interessata al calcio di casa nostra, riporta quanto segue:
EIl 2023 ha lasciato un’ultima (brutta) notizia per il calcio italiano. Dopo un acceso Consiglio dei ministri, il Governo del Paese transalpino ha deciso eliminare la proroga del ‘Decreto Crescita’ per il mondo dello sport. Ciò includeva il calcio… e la Serie A. Cioè la cancellazione della riduzione fiscale che permetteva ai club di risparmiare il 50% delle tasse pagate da un calciatore in arrivo dall’estero. Una misura cruciale per far entrare talenti dall’esterno. La ‘legge Beckham’ italiana. Con la sua fine sono state molte le voci che si sono scagliate da parte dei club contro il provvedimento… prevedendo un futuro terribile per il ‘Calcio’.
Ma questo dovrebbe essere chiaro Potrebbero beneficiare di questa misura solo gli acquisti arrivati in Italia dopo aver trascorso due o più anni con la residenza fiscale fuori dal Paese. e che hanno firmato un contratto di due anni o più in Italia. Se in futuro si rinnovassero, la misura verrebbe mantenuta.
Ad esempio, per chiarezza, metteremo due giocatori dell’Inter con lo stesso stipendio netto… ma costi diversi per il club poiché questa misura valeva per uno… e non per l’altro.
- Lautaro Martínez (senza decreto Crescita) – 6 milioni di stipendio netto e 11,1 milioni di costo totale lordo
- Marcus Thuram (con Decreto Crescita) – 6 milioni di stipendio netto e 7,9 milioni di costo totale lordo
Da ieri, 1° gennaio, il provvedimento è scomparso per il futuro: Nessun movimento di questo mercato di gennaio né le future finestre di mercato beneficeranno dell’ormai defunto Decreto Crescita.
I club, in ribellione
“Solo in Italia una legge come il Decreto Crescita può essere modificata da un giorno all’altro senza che ci sia stato un incontro o un tavolo di confronto con i diretti interessati, come i club”, ha dichiarato Furlani, amministratore delegato del Milan, appresa la notizia. Settimane prima aveva pubblicamente commentato che “senza il Decreto Crescita sarebbe la distruzione del calcio italiano”.
Senza Decreto Crescita sarebbe la distruzione del calcio italiano
Nell’altra sul Milan, l’Inter si è posizionata dalla stessa parte delle rivali. Qui tutti remano nella stessa direzione. “Non riguarda solo i giocatori ma anche gli allenatori, come Mourinho. Se oggi vogliamo riportare De Zerbi, senza il Decreto Crescita non potremmo farlo tenendo conto di quello che guadagnano lì, in Premier”, ha difeso Marotta, omologo di Furlani all’Inter.
E’ un autogol. Sicuramente cambieranno le strategie dei club, ci sarà un impoverimento a livello di qualità
“È un autogol. Sono sicuro che le strategie dei club cambieranno, ci sarà un calo di qualità”, ha aggiunto. E loro, Milan, Roma, Napoli, Juventus… tutti ne hanno approfittato e hanno risparmiato tanti milioni. L’acquisto di Cristiano Ronaldo, che guadagnava 50 milioni lordi ogni stagione al Turno, è stato il primo grande movimento coperto da questa legge.
Ma c’è chi è favorevole all’eliminazione. I politici del Governo Meloni, ovviamente. Sono loro che hanno adottato la controversa misura. “Sarebbe immorale” non eliminarlo, è la difesa del vicepresidente Salvini. Allo stesso tempo dice che è un aiuto e un riconoscimento per le cave italiane. L’Associazione Italiana Calciatori difende questa posizione e sostiene perché Il Decreto Crescita era una “discriminazione” nei confronti del giocatore italiano.
E ha ragione, in parte. Il provvedimento non è contrario al rimpatrio dei giocatori italiani al ‘Calcio’ (Donnarumma, ad esempio, ne avrebbe beneficiato) ma sì. Ciò ha portato molti club a firmare di più sul mercato estero che su quello nazionale… poiché a lungo termine è più economico. Le squadre di Serie A, infatti, lo scorso anno hanno risparmiato 140 milioni di euro di tasse.
Tuttavia, ci sono poche voci a favore… e molte altre contrarie. “Juventus, Milan e Roma vengono distrutte senza il Decreto Crescita. Non va bene perché lo Stato non raccoglie i soldi. Se hai uno straniero che paga le tasse in Italia, sarà meglio di uno che non viene e non le paga, vero?” dice Lotito, senatore del partito conservatore Forza Italia e al lo stesso tempo proprietario della Lazio. . “Non ci toccherà più di tanto perché abbiamo tanti giovani”, difende Allegri dalla Juventus.
Juventus, Milan e Roma vengono distrutte senza il Decreto Crescita. Non va bene perché lo Stato non raccoglie i soldi
“Chi ha eliminato il Decreto Crescita crede di aver fatto bene ma in realtà ha abbassato il livello del calcio italiano. Non dimentichiamoci delle accademie: investiamo sui nostri giovani e a 16 anni vanno all’estero per queste regole che abbiamo”, aggiunge Carnevali del Sassuolo.
Chi ha eliminato il Decreto Crescita crede di aver fatto bene ma in realtà ha abbassato il livello del calcio italiano
Insomma, uno scisma che ha diviso l’Italia e il suo calcio a pochi mesi dal raggiungimento di tre finali europee. Il ‘Calcio’ contro il ‘Calcio’ stesso.
E questo è davvero tutto dalla redazione di JustCalcio.com.
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