Serie A: muore Silvio Berlusconi, l’uomo che ha cambiato il calcio
2023-06-12 11:58:04 Riportiamo fedelmente quest’ultima notizia pubblicata pochi minuti fa sul web, sul giornale iberico Marca:
Hmorto Silvio Berlusconi. Ex presidente del Consiglio italiano, ex proprietario del Milan e ora proprietario del Monza. Fondatore di Fininvest e, per molti decenni l’uomo più potente d’Italia. O, almeno, sembrava esserlo. Da due anni soffriva di leucemia mielomonocitica cronica che, all’età di 86 anni, gli è stata fatale. L’uomo con cui è nato il calcio moderno come lo conosciamo.
Silvio Berlusconi è stato il presidente più longevo nella storia del Milan, ricoprendo la carica per 20 anni. Durante il suo mandato, ‘Diavolo’ ha raggiunto i massimi livelli e si è affermato come “la migliore squadra del mondo”. In 31 anni in rossonero, il ‘Cavaliere’ ha vinto 29 trofeiuna storia iniziata con il primo scudetto della stagione 1987-88 e conclusasi con la Supercoppa Italiana 2016. Lungo il percorso, 8 Scudetti (1987-1988, 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994, 1995-1996, 1998-1999, 2003-2004, 2010-2011), 1 Coppa Italia (2002-2003), 7 Supercoppe Italiane (1988, 1992, 1993, 1994, 2004, 2011, 2016), 5 Champions League ( 1988-1989, 1989-1990, 1993-1994, 2002-2003, 2006-2007), 5 Supercoppe Europee (1989, 1990, 199) 4, 2003, 2007), 2 Coppe Intercontinentali (1989, 1990) e 1 Club Coppa del Mondo (2007).
“Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie. Che vale la pena realizzare ciò che c’è di buono, forte, vero in noi… in tutti noi che abbiamo avuto questa avventura di intrecciare le nostre vite con un sogno chiamato Milano”, è stato uno dei suoi discorsi più ricordati durante la sua permanenza a Milano.
Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie.
Dal 2018, inoltre, aveva deciso di tornare e ‘salvare’ il Monza dall’underfootball. Il suo “ultimo ballo”. Lo ha fatto accompagnato dalla sua isterica mano destra, Adriano Galliani, nativo di Monza. Lo ha convinto a tornare al ‘Calcio’. Ha speso tre milioni per comprare il club lombardo quando era in Serie C e Lo ha stabilito in Serie A investendo quasi 200 milioni di euro dal suo arrivo. In questa stagione (la prima della sua storia nell’élite del calcio italiano) hanno sfiorato anche le posizioni europee.
Berlusconi e il suo arrivo al Milan
Silvio Berlusconi acquistò il Milan nel 1986. La sua storia difende che da bambino andasse allo stadio accompagnato dal padre Luigi (in seguito fondò un trofeo estivo in suo onore) anche se alcune fonti sostengono che prima di subentrare ai ‘rossoneri’ volesse comprare l’Inter. Fatto sta che Silvio, cantante frustrato, è arrivato a San Siro e, con lui, è iniziata l’era più bella della storia del Milan. Lo storico club italiano (che prima aveva già vinto due Coppe dei Campioni) girovagava e passava di scandalo in scandalo: nel 1980, ad esempio, fu retrocesso dal ‘Totonero’.
Un presidente arrivato a Milanello in elicottero… e chi si è presentato davanti ai ‘tifosi rossoneri’ in arrivo all’Arena Civica di Milano con detto mezzo di trasporto, mentre dagli altoparlanti risuonava a tutto volume la ‘Cavalcata delle Valchirie’ di Richard Wagner. Un avviso di quella che sarà la sua Milano.
Ha cambiato il calcio come era conosciuto fino ad oggi: ha cambiato la comunicazione in Italia attraverso Fininvest (la sua casa madre) e ha modernizzato il Milan. milanello (il Centro Sportivo ‘rossonero’) è diventato un riferimento mondiale) e nutrizionisti, psicologi sono entrati nello staff tecnico del Milan… cosa senza precedenti per l’epoca. Il ‘Cavaliere’ ha saputo approfittare del ‘Calcio’ per accrescere la sua reputazione. Ha vinto tutto ciò che si poteva vincere, ha vinto tutto ciò che si poteva vincere ed è diventato il più famoso possibile. Ho approfittato di quella fama per poi entrare in politica.
Ma per vincere dovevi ingaggiare il migliore. E lo ha fatto. Il Milan olandese è stata la sua prima grande squadra: Rijkaard, Gullit e Van Basten hanno fatto paura in tutta Europa. Scortato, inoltre, da Baresi, Maldini, Costacurta, Tassotti, Ancelotti, Donadoni… È stato il momento migliore dell’ftbo italiano, ed è stato il momento migliore del Milan.
Dopo Sacchi è arrivato Capello, dopo Capello è arrivato Ancelotti. Vincono cinque Coppe dei Campioni e il regno continentale diventa la grande ambizione dei rossoneri. La Champions League ha condizionato tutto, lo ‘scudetto’ è passato in secondo piano.
Il giorno in cui ho conosciuto Sacchi
La storia del Milan è cambiata il giorno in cui Berlusconi ha incontrato Arrigo Sacchi. Era in Coppa Italia 1986/87, in un incolpevole Parma – Milan. ”Ho incontrato Silvio Berlusconi in una partita contro il Milan, in Coppa Italia. Ero sorpreso. Ho parlato con il presidente, Ernesto Ceresini, e gli ho chiesto di me. Mi ha detto: ”Ti seguo per tutto il campionato”. Poi mi ha chiamato a Milano”, racconta Sacchi. In quella Coppa Italia 1986/87, Milan e Parma furono sorteggiate nello stesso girone, con una vittoria per 0-1 dei parmigiani alla quarta giornata. Gli uomini di Sacchi si sono qualificati primi nel girone con quattro vittorie in cinque giornate; i milanisti, secondi.
Tuttavia, il sorteggio ha permesso a entrambe le squadre di incontrarsi nuovamente al secondo turno, in una doppia partita. La squadra vincente accede ai quarti di finale. Il Parma ha eliminato il Milan dopo aver vinto 0-1 a San Siro con rete di Mario Bortolazzi e pareggiato 0-0 all’Ennio Tardini. La prima pietra è stata posta, Silvio Berlusconi si è interessato a quel giovane allenatore di appena 40 anni che non ha smesso di brillare nelle squadre attraverso le quali è passato.
”Arrigo Sacchi non diventa allenatore del Milan dopo le partite di Coppa Italia contro il Milan. E’ diventato allenatore del Milan dopo la prima cena con Silvio Berlusconi”, spiega Mauro Suma, giornalista di ‘MilanTV’ a ‘Il Milan di Berlusconi: 1986-2017: radiografia di un progetto che ha cambiato il calcio’. ”Parlando, i due capiscono di essere fatti l’uno per l’altra. Silvio Berlusconi capisce che Arrigo Sacchi è il suo allenatore”.Aggiunge.
Dopo il suo arrivo, quella squadra ha cambiato il calcio: una squadra devastante a livello fisico, che ha costretto a modificare il fuorigioco e che ha vinto due Coppe dei Campioni consecutive distruggendo per strada il Real Madrid della Quinta del Vulture. È stato breve, sì, ma intenso. Una di quelle squadre che rimarranno sempre nella lista dei migliori cast della storia.
“Silvio Berlusconi è stato un uomo generoso. Ha cercato di cambiare questo Paese difficile, fatto di individualisti. lo era anche lui? No, ho pensato a tutto e ho visto lontano: quando mi sono iscritto gli ho detto “o sei matto o sei un genio”. Visti i risultati, mi dia la risposta…”, ha detto Sacchi all’ANSA dopo aver appreso la notizia della morte di Berlusconi.
Quando mi sono iscritto gli ho detto “o sei matto o sei un genio”. Visto i risultati…
Il suo ultimo grande Milan
Dopo Calciopoli (2006), il Milan (sanzionato) aveva ancora la forza per vincere un’ultima Champions League: quella di Atene contro il Liverpool. La ‘vendetta’ di Ataturk. Poi Ancelotti andò a Londra, kak a Madrid… e iniziò il declino e il predominio dei vicini nerazzurri: l’Inter di Morattidopo tanti milioni spesi, finalmente festeggiato.
Ma Berlusconi ha un ultimo asso nella manica: la Serie A 2010/11, lo ‘scudetto’ di Allegri e una squadra che è entrata nella storia del Milanismo. Leggende di San Siro come Pirlo, Gattuso, Seedorf o Nesta mescolate con acquisti stellari come Ibrahimovic o Thiago Silva. Insieme a loro, Robinho, van Bommel, Pato o anche Ronaldinho.
Il suo ritorno al ‘Calcio’
Fallito ufficialmente per l’ultima volta nel 2015 ma sulla via di un nuovo fallimento, Berlusconi e Galliani sono venuti in soccorso del Monza nel 2018. La Fininvest, la conglomerata che gestisce il Milan, ha messo sul tavolo 3 milioni per acquisire il club ‘Brianzoli’ . Monza. Una città nota per il suo circuito di Formula 1, non per la sua squadra di calcio. E a maggior ragione se questa squadra all’epoca era in Serie C, la terza categoria del calcio italiano.
Ma era il modo che Berlusconi usava per tornare alla ribalta mediatica. Non a caso, subito dopo è tornato anche in politica. Il ‘Cavaliere’, inoltre, non voleva tornare in alcun modo. Volevo essere un protagonista. “Voglio vincere lo scudetto”, è venuto a dire. Il caso è che Silvio ha allentato il portafoglio e il Monza ha speso più di tutte le altre 59 squadre della categoria in serie C. Ha dominato, inarrestabile. Sono stati promossi in Serie B e diversi anni dopo avrebbero fatto lo stesso, ma sulla strada per la Serie A. Era il loro debutto nella massima categoria del ‘Calcio’.
Adesso, con i soldi di Berlusconi ma sotto la guida di Galliani e con palladino in panchina (il suo nuovo Sacchi), tornano a sognare: Hanno disputato una stagione da record per una squadra neopromossa e hanno sfiorato l’ottavo posto. Il futuro si preannuncia roseo per i lombardi.
I migliori undici di Berlusconi
Adesso, in Italia, si può già immaginare chi sia stato il miglior undici dei calciatori che sono passati per il Milan di Berlusconi. Il dibattito è generato, ovviamente, e la squadra risultante può ora aspirare a vincere (di nuovo) la Champions League.
Dida – Caf, Nesta, Baresi, Maldini – Rijkaard, Pirlo, Gullit – Kak – Shevchenko e Van Basten i prescelti. Gestisce Sacchi per quello che rappresenta. E perché è stato il maestro dei due successivi: Capello e Ancelotti.
La redazione vi terrà aggiornata nel caso vi siano altri aggiornamenti sull’argomento.
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