Serie A: Osimhen, da cresciuto nella più grande discarica d’Africa a eroe dello ‘scudetto’: “Non dimenticherò mai questo giorno”
2023-05-05 11:39:35 Non si sprecano commenti e polemiche in questi minuti sui social a proposito dell’ultima news riguardante la Serie A:
Victor James Osimhen (Lagos, 29-12-1998) ha avuto un’infanzia molto difficile. È cresciuto a Olusosun, a breve distanza da una delle più grandi discariche africane: “Ha venduto sacchi d’acqua agli operai da mangiare il giorno dopo”.
I suoi primi stivali ‘apparvero’ tra i resti della saturazione. “A volte trovavo una vecchia Adidas per il piede destro… e una Reebok per il sinistro. L’ho visto come un gioco, ma era pura sopravvivenza”.
A volte trovavo nella spazzatura una vecchia Adidas per il piede destro… e una Reebok per il sinistro. L’ho visto come un gioco, ma era pura sopravvivenza
Quegli stessi piedi che hanno rifiutato diverse squadre di Germania e Belgio per problemi alla visita medica sono quelli che hanno regalato al Napoli il terzo scudetto della sua storia. ‘Supermhen’, come viene soprannominato, raccoglie una respinta di Silvestri su tiro di Kvaratskhelia per l’1-1 contro l’Udinese e certifica, matematicamente, lo scudetto.
“È un’emozione fantastica per me. Non posso quantificare questa sensazione perché è qualcosa di veramente meraviglioso. Abbiamo aspettato 33 anni per restituire lo ‘scudetto’ al Napoli e, finalmente, ci siamo riusciti. È un giorno che non dimenticheremo finché vivremo. Ora penso solo a festeggiarlo con la nostra gente allo stadio”, ha dichiarato a ‘DAZN’.
È un’emozione fantastica per me. Non riesco a quantificare questa sensazione perché è qualcosa di veramente meraviglioso
L’attaccante nigeriano ha approfittato dell’aliron per riscuotere qualche altra ‘fattura’: “A inizio stagione non eravamo favoriti, non molti credevano in noi, ma grazie al sindacato, un grande presidente e un grande allenatore, abbiamo cominciato a credere di poter vincere lo ‘scudetto’.
A inizio stagione non eravamo favoriti, non molti credevano in noi
La celebrazione del gol è stata così espansiva che la sua maschera è “esplosa”. “Sì, si è rotto, ma ne ho molti”, scherzato.
La sua ‘maschera’, simbolo a Napoli, è diventata un talismano, ma, in realtà, è un’altra delle tante ‘cicatrici’ sul suo corpo. “Il suo occhio è saltato fuori dall’orbita”, rivela il suo chirurgo, Gianpaolo Tartaro, dopo che una collisione con Skriniar gli ha procurato una spettacolare frattura allo zigomo. Non solo: ha sei piastrine e 18 viti ‘ricordo’.
Ora, dopo aver vinto lo scudetto, ha un nuovo obiettivo: finire ‘Capocannoniere’ (pichichi) della Serie A. È su una buona strada. Osimhen (22) precede Lautaro Martínez (19) di tre gol e Boulaye Dia (15) di sette a cinque partite dalla fine.
Se raggiunto, stabilirebbe una nuova pietra miliare: sarebbe diventato il primo africano ad essere proclamato capocannoniere nella storia della Serie A.Inoltre, si unirà a Van Basten (Milan/1992), Trezeguet (Juventus/2002), Shevchenko (Milan/2004) e Ibrahimovic (Inter/2009), gli unici quattro giocatori che, negli ultimi 30 anni, hanno vinto lo ‘scudetto’ e il titolo di ‘caponannoniere’ nella stessa stagione.
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