Sintesi e gol della Juventus
Calcio italiano:
L’argentino ha condotto la vittoria per il minimo contro la Fiorentina
I bianconeri si piazzano al nono posto con 29 punti, a 10 dalle posizioni europee, obiettivo di questa fatidica stagione
La ‘Juve’ torna a ballare al ritmo del sinistro di un Di María che serve a Rabiot il gol vittoria contro la Fiorentina (1-0) su un piatto d’argento e che rappresenta la grande speranza della Juventus per la partita di Europa League di giovedì prossimo.
JUV
FIDUCIA
FORMAZIONI
Juventus
Szczesny; Danilo, Bremer, A. Sandro; De Sciglio, Locatelli, Rabiot, Kostic, Di Maria (Fagioli, 76′), Vlahovic (M. Kean, 65′), Chiesa (Paredes, 83′).
Fiorentina
Terraciano; Dodo (Terzic, 80′), Milenkovic, Ranieri, Biraghi, Amrabat, Duncan (Castrovilli, 61′), González (Cabral, 80′), Bonaventura (Saponara, 80′), Ikoné (L. Jovic, 65′); Kouamé.
Arbitro
M. Fabbri. AT: Rabiot (2′), A. Sandro (19′), Bremer (85′), Kostic (88′), M. Kean (90+5′) / Duncan (31′), Bonaventura (48′).
incidenti
Partita corrispondente alla 22ª giornata di Serie A disputata allo Juventus Stadium.
Di María è determinato a far giocare la ‘Vecchia Signora’ in competizioni europee la prossima stagione. Ed è che da quando si sapeva la sanzione dei 15 punti, il nuovo campione del mondo ha fatto un passo avanti e si sta comportando da leader di una squadra che è già a soli dieci punti di distanza dagli ambiti posti.
Scortato da due idoli torinesi come Vlahovic e Chiesa, Di Maria è libero di apparire dove vuole. Allegri gli ha dato il permesso di fare e disfare come vuole, e la ‘Juve’ migliora quando la ‘tagliatella’ è comoda.
Non è stata una partita facile contro un ‘Fiore’ combattivo che ha saputo pareggiare e che non ha facilitato le cose in attacco, ma è bastato un tocco di magia dell’argentino per far pendere la bilancia. Un centro sottile dal limite dell’area, con un filo, misurato, ha lasciato solo Rabiot a rifinire a piacimento. Sembrava che Terracciano avesse preso il tiro, ma l’orologio dell’arbitro ha confermato il gol.
Con la difesa a tre, la ‘Juve’ ha rivolto nettamente l’attacco verso la fascia sinistra di Kostic, che, sia con i centrali laterali sia con gli spazi offensivi, è diventata una delle armi più letali di Allegri, a cui se si aggiunge anche lui. Chiesa, diventa area per generare occasioni continue.
Vlahovic ha atteso in area pronto a firmare la sentenza. Lo ha fatto nella ripresa con un gol con il quale ha dimostrato di non essere solo un predatore d’area, con una bella scheggiata sul portiere viola che ha scatenato la follia allo Juventus Stadium, una follia che ha contrastato con l’esultanza dell’attaccante Serbo, che ha alzato le mani in segno di rispetto per la sua ex squadra.
Tuttavia, il fuorigioco semiautomatico che funziona già in Serie A ha annullato il gol per una posizione millimetrica illegale del giocatore di Belgrado, che ha lasciato il posto a Kean in vantaggio. Rimpiazzato anche Di María, con l’ovazione di uno stadio che già lo venera, che non si stanca mai del ‘tagliatella’ mancino, sempre più decisivo.
Kean si è goduto appena entrato due occasioni nitide che avrebbero potuto chiudere la partita e avrebbero evitato la sofferenza della ‘Juve’ nei minuti finali, che di fatto hanno visto come Castrovilli ha pareggiato la partita e messo a tacere lo stadio.
Un silenzio che si è sentito quando l’arbitro si è portato la mano all’orecchio, quando è andato a controllare il monitor e che Allegri ha rotto con un urlo di eccessiva gioia nell’ennesima dimostrazione di tensione e impegno per la situazione del club torinese che è costata lui il cartellino giallo.
La ‘Juve’ ha salvato ancora una volta i mobili in una partita complicata ma in cui ha dimostrato ancora una volta di essere ancora lontana dalla sua versione migliore, affidandosi più che mai a un Di María che è diventato il loro direttore d’orchestra sul green. I bianconeri si piazzano al nono posto con 29 punti, dieci dietro le posizioni europee, obiettivo di questa fatidica stagione.
Un caro saluto dalla redazione.
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