TS – Dalla preparazione atletica alle scelte tattiche: le responsabilità di Motta

2025-02-25 13:37:00 Non lascia di certo indifferenti l’ultima news di Tuttosport:
Per chi, come me, credeva – e ancora crede – nel progetto della nuova Juventus, l’eliminazione dalla Champions è stata una cocente delusione. O, meglio, una terribile disillusione, per il modo in cui è maturata e di certo non lenita dalla pallida e sofferta vittoria di Cagliari. Non avevo il convincimento che si potesse fare ancora molta strada, ma mi sarei aspettato di lasciare l’Europa nello scontro con qualcuno dei più forti club del continente. Soprattutto speravo di vedere in campo una squadra al massimo della forma fisica e mentale, capace di dare il meglio sul piano del carattere e del gioco. Come lo stesso Locatelli ha significativamente e con grande sincerità ammesso, tutto questo non è accaduto e per noi, che abbiamo il dovere di osservare e fornire una critica il più possibile oggettiva ed equilibrata, è giunto il momento di mettere in fila sintetiche e sincere riflessioni dettate non dalla ultima amara esperienza, ma da un periodo sufficientemente lungo di attività agonistica, nazionale ed internazionale, della squadra allenata da Thiago Motta. Premesso che certamente non possono essere sottaciute le importanti ricadute legate ai diversi e ripetuti infortuni che hanno falcidiato il settore difensivo in particolare, nonché le doverose attenuanti legate alla giovane età della rosa, con altrettanta trasparenza non si possono negare le evidenti lacune evidenziate nella gestione tecnica della squadra.
La partita con il Psv ha visto avversari “con una marcia in più”, vincenti nei contrasti e sulle seconde palle, con velocità di corsa e di gioco superiori: è quindi lecito chiedersi se la preparazione atletica sia stata e sia adeguata. Quanto alla qualità del gioco, dopo un inizio di stagione molto promettente, la squadra ne ha perso il filo, probabilmente disorientata da cambiamenti continui di ruoli e interpreti: McKennie, Cambiaso e Weah – solo per citare alcuni – hanno rivestito quasi tutti i ruoli in difesa, a centrocampo e pure in attacco. Non solo, ma anche quando abbiamo potuto assistere a prestazioni esteticamente di livello si è purtroppo quasi sempre notata la mancanza di determinazione e “cattiveria” nell’area avversaria: in poche e comprensibili parole, la squadra difficilmente dà la sensazione di poter andare in gol, se non al prezzo di giocate complesse e senza mai “riempire” adeguatamente l’area. Ci si chiede perché, anche dopo l’arrivo di Kolo Muani, non si sia provato a giocare con due veri attaccanti, se non in maniera sporadica. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Motta, mai con due attaccanti in campo. Perché?
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