TS – La Juve e le altre, il doppiopesismo dei media è un’istituzione: le perle del 2024
2024-12-31 12:03:00 Calciomercato, dalla redazione piemontese di Tuttosport:
Il bilancio di fine anno relativo al trattamento riservato alla Juventus dai media è come sempre sbalorditivo, tanto più se si considera che la lontananza dalla lotta per il titolo ormai da diversi anni ha temporaneamente affievolito la tragicomica ossessione nutrita da gran parte del paese nei confronti dei bianconeri. Anche il 2024 ha dunque seguito il percorso segnato ormai da tempo, tra importanti uomini delle istituzioni che – incuranti del loro ruolo – soffiano sul fuoco ancora scottati da presunte ruberie bianconere di qualche decennio fa e recriminazioni arbitrali più recenti, perché anche in anni un po’ così, in cui la Juve non gode proprio di numerosi episodi fortunati, a fine anno la svista degna di essere ricordata, stigmatizzata, perpetuata nella memoria collettiva, deve essere in favore dei cattivi di sempre: nell’anno che sta per finire, il privilegio è toccato al già mitico rigore per il Bologna, certificato anche da Rocchi come esempio da evitare per il futuro.
Travis Scott, Lehmann e… Fassino
Tutti gli episodi di senso contrario, come da tradizione, sono già spariti dal ricordo comune. Ma non basta, il tema arbitrale è obiettivamente sempre più debole e si deve andare oltre, anche quando la Juve fa meno paura: così, scorrendo tra le perle mediatiche di siti e quotidiani, c’è chi si è chiesto come sarebbe l’albo d’oro se non esistesse la Juve (idea bizzarra) e chi, un po’ su di giri con il tema “stelle” sulla maglia, ha ricordato l’ultima conquistata ormai una vita fa, accompagnando l’articolo con la famoso foto della partita a carte di Pertini e Bearzot: splendida immagine di quel periodo, sia chiaro, ma dopo attenta ricerca possiamo affermare che non fu la Nazionale a vincere il ventesimo scudetto (sul campo) nel 1982. E che dire del quotidiano (sempre lo stesso) che, per evidenziare la crisi nell’annata post scudetto del Napoli, tira in ballo niente meno che la simile esperienza della Juve del 1961-62? La notizia dell’arresto di Travis Scott con la leggendaria maglia di Chimenti, la curiosa sottolineatura del tifo di Fassino quando incorre in una spiacevole vicenda, perfino la juventinizzazione di giocatori che in bianconero non hanno mai militato: da Lehmann, accusato di minacciare il vicino con una motosega (diventato in quell’articolo “ex portiere della Juve”) a Greenwood, oggetto di accuse infamanti (quale migliore occasione per ricordare che si trattava di un “obiettivo Juve”?).
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