Tuttosport – “Mi disse una cosa, pensavo fosse cattivo”

Tuttosport – “Mi disse una cosa, pensavo fosse cattivo”

2023-06-02 00:59:47 Riportiamo quanto pubblicato poco fa da Tuttosport:

TORINO – Moise Kean si racconta in una lunga intervista alla testata francese Views.fr e sono tanti i temi affrontati dall’attaccante bianconero. “Il calcio è sempre stato il mio sogno – ha detto Kean -. Poi quando inizi a dare forma a un metodo di lavoro, devi avere un sogno e credere in quello che stai facendo. Da quando avevo 9, 10 anni, sono sempre stato il più piccolo a giocare per strada. Le persone intorno a me credevano più di me che potessi diventare molto bravo. Mi ha aiutato anche a credere in me stesso. A 16 anni sono diventato il giocatore professionista più giovane nella storia della Juventus”. Parte dal suo rapporto con il calcio Kean che sulle pressioni di inizio carriera ha spiegato: “Sono una persona che non sente la pressione. Stavo sempre con persone più grandi di me. Questo mi ha spinto ad avere sempre più ambizioni fin da giovane. Ci sono sempre momenti difficili. Ma so come uscirne, perché in ogni momento complicato c’è un esito positivo. Non ho fretta, non vado mai nel panico, fa parte della vita. Tutto accade per una ragione, e l’unica cosa che posso fare e continuare a lavorare sodo. Ho avuto la possibilità di giocare con alcuni dei migliori giocatori del mondo. Ne sono grato, perché mi ha insegnato molto”. E sul rapporto con i grandi giocatori Kean racconta un simpatico retroscena: “C’è una storia che non dimenticherò mai. Avevo 15 anni, entrai per la prima volta negli spogliatoi della squadra professionistica della Juventus, e lì Mario Mandzukic mi disse: ‘Cosa ci fai qui?’. Dico: ‘Mi hanno mandato qui’. Poi continua: ‘Non pensare di restare qui, rimani forse una settimana e poi te ne vai’. Lì, mi dico: ‘Wow, voleva mostrarmi quanto fosse difficile’. In quel momento ho imparato molte cose, anche se mi chiedevo se fosse solo cattivo o se fosse per aiutarmi. Oggi so che lo ha fatto per aiutarmi e perché mi voleva bene”.